Caro direttore,

Manca poco e inizierà con la prova d’italiano un esame di maturità che, come ha appena dichiarato il ministro Carrozza, va ripensato. Non è il massimo essere lanciati verso il superamento di una prova che si sa essere inadeguata, ma non fa nulla. Io sono certo che voi saprete, anche in condizioni non sempre positive e coerenti, dare il meglio di voi stessi. E questo è maturità, che un giovane sappia affrontare le problematiche di fronte a cui si viene a trovare, avendo come risorsa il proprio io, quella tensione al vero e al bello che dentro il lavoro scolastico è cresciuta. Di questo sono certo, di questa possibilità che ognuno di voi ha di dare il meglio di sè, e il meglio di sè non è quanto ha studiato, ma come lo ha studiato, se in qualcosa ha vibrato la sua umanità, tanto che questo è diventato ragione e motivo per affrontare la prova d’esame.



Abbiate a cuore questo, di ritrovare in questi giorni quella vibrazione di umanità e di rimetterla in gioco diventando protagonisti di un esame che ha bisogno di voi, di come siete, di quella ricchezza e varietà che ognuno di voi può portare. Sarà una bella avventura, se saprete tenere desta questa tensione, se avrete a cuore di comunicarla, documentando agli insegnanti che vi troverete davanti quello che siete riusciti a conoscere. Sì, a conoscere, non solo ad apprendere, ma a conoscere, a impastare con la vostra originale umanità così da formare qualcosa di nuovo, di veramente nuovo.



E la prima prova di italiano, che vi apprestate a fare domani, è una grande occasione per dare questa impronta all’esame. Non perdetela, anzi sappiate sfruttarla al meglio, evitando luoghi comuni, discorsi risaputi, immagini moralistiche; la prova di italiano, qualunque sia la traccia che sceglierete, è la possibilità per parlare di sè, per raccontare di sè, per descrivere l’impatto della propria umanità con un oggetto o con un problema. Mettetevi in gioco con tutta la vostra apertura umana, descrivete il vostro modo di guardare, questa e solo questa è prova di maturità. Fatelo! Grazie per rendere vivo questo esame.



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