Niente più residenza svizzera per Raffaele Sollecito. Le autorità elvetiche hanno di recente revocato il permesso di residenza in Canton Ticino al ragazzo coinvolto nel processo sulla morte della studentessa inglese Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre del 2007.
Sollecito era residente in Svizzera dal dicembre scorso, quando ottenne un permesso nel comune di Aldesago, alle porte di Lugano, dove aveva anche fondato una piccola società dedicata alla produzione di sceneggiature, la Expercience Teller. I primi dubbi riguardo la sua permanenza del Paese, però, vennero espressi inizialmente da un esponente della Lega dei Ticinesi, Daniele Caverzasio, il quale ha presentato un’interrogazione per chiarire se se il giovane italiano avesse tutti i requisiti per vivere nella Confederazione.
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“Sollecito non solo è intenzionato a trasferirsi a Lugano, ma potrebbe farlo anche subito, visto che è in possesso di un permesso B”, scriveva Caverzasio nell’interrogazione parlamentare. “La richiesta è stata inoltrata regolarmente nel dicembre 2012 e il permesso è stato rilasciato nel mese di gennaio scorso. Il fatto che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza assolutoria di seconda istanza a favore del Sollecito, non ha ripercussioni sulla possibilità di rimanere in territorio elvetico. Contro questa persona una condanna penale cresciuta in giudicato, sebbene il reato possa essere grave, non sussiste e già solo per questo fatto un provvedimento di revoca del permesso non è sostenibile”. Ecco però il problema: “Per ottenere il permesso B – si legge ancora – Sollecito ha dovuto compilare un’autocertificazione per i suoi precedenti penali in cui era esplicitamente richiesto se avesse qualche procedimento penale in corso.
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E’ vero che a dicembre, quando Sollecito ha compilato la domanda di domicilio in Ticino, era stato assolto dal processo di secondo grado, ma era ancora pendente il ricorso alla Cassazione, che poi ha annullato la sentenza di assoluzione. Quindi effettivamente un processo penale era ancora in corso”. Da questi controlli richiesti, quindi, è emerso che Sollecito avrebbe presentato una documentazione incompleta riguardo le sue pendenze giudiziarie. Caverzasio quindi si chiedeva: “Come è stato gestito l’iter procedurale per il rilascio del permesso B? Nel caso di una falsa dichiarazione il permesso non sarebbe da revocare?”. Così infatti è stato, e Sollecito si è visto revocare il permesso di residenza dalle autorità svizzere.
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