Nell’anniversario della morte, il Martyrologium Romanum ricorda il 2 giugno san Niceforo, patriarca di Costantinopoli. Nacque intorno al 758 da una famiglia agiata. Suo padre, Teodoro, era infatti un asekretis (segretario imperiale) anche se, per le sue convinzioni religiose, venne esiliato a partire dagli anni 760 prima in Ponto e poi a Nicea. Niceforo partecipò come segretario al secondo concilio di Nicea del 787, in cui lesse una traduzione in greco di una lettera del Papa indirizzata all’imperatore Costantino VI. Dopo la caduta, nell’802, dell’imperatrice Irene, che pur di regnare accecò e uccise il figlio Costantino VI, Niceforo ritornò nella capitale gestendo una casa per i poveri.Nell’806 il Patriarca Tarasio morì e l’Imperatore romano d’Oriente Niceforo I decise di nominare patriarca Niceforo, nonostante fosse un semplice laico. Venne ordinato Patriarca di Costantinopoli il 12 aprile 806. Dei primi anni del ministero episcopale di Niceforo non si hanno molte notizie. Ma dopo la morte dell’Imperatore Niceforo I, nell”802, il patriarca si oppose alla politica religiosa imperiale. Nel dicembre 814, sotto l’impero di Leone V l’Armeno ci fu uno scontro tra l’imperatore e il patriarca, dovuto al fatto che Niceforo non accettava l’iconoclastia dell’Imperatore. Il Patriarcasostenuto da un’ampia schiera di vescovi e teologi iconòduli promuoveva la venerazione delle immagini sacre e ne affermava anche la liceità dogmatica. Ma l’imperatore lo costrinse ad abdicare e Niceforo si ritirò nel monastero di San Teodoro, a nord di Crisopoli (attualmente corrispondente al quartiere Üsküdar di Istanbul). Tra l’814 e l’820 compose, tra le sue opere religiose e storiche, scritti che riguardano la controversia iconoclastica. Nel Terzo Antiretico e Refutatio et eversio sostenne che il regno dell’imperatore Costantino V Copronimo non fosse un periodo di successi ma di disgrazie per la sua politica iconoclastica. Nel breviarum (o storia breve) narra la storia dell’Impero dal 602 al 769. Sotto Michele II ebbe l’opportunità di tornare patriarca a condizione che non si intromettesse nella controversia iconoclastica, ma Niceforo rifiutò. Rimase nel monastero di San Teodoro fino alla sua morte avvenuta nel 828. Il suo corpo fu solennemente riportato a Costantinopoli dall’imperatrice Teodora, il 13 marzo 846.
E’ venerato come santo sia dalla Chiesa Cattolica che dalle Chiese Ortodosse il giorno 2 giugno. Gli ortodossi ricordano anche la traslazione del suo corpo il 13 marzo.