Sta lottando con la morte il giovane di appena 16 anni che venerdì 21 giugno 2013, poco prima delle ore 20, ha deciso che togliersi la vita fosse l’unica soluzione per poter sopportare il dolore che nascondeva dentro di sé di cui non aveva parlato a nessuno. Il ragazzo – che secondo alcune testimonianze non avrebbe mai dato segni di malessere e anzi, sarebbe stato molto popolare e benvoluto tra gli amici – si è impiccato nel giorno del suo compleanno, nella casa di ringhiera a Intra, in provincia di Verbania, dove viveva con la madre che, rientrata a casa poco prima dell’ora di cena, ha trovato il figlio agonizzante e ha chiamato subito gli operatori del 118 che, giunti sul luogo del tentato suicidio, hanno trasportato con la massima urgenza il ragazzo in ospedale Castelli di Pallanza, dove è tutt’ora ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione. Nelle ore caotiche che sono seguite, amici e parenti si sono ritrovati nelle piazze e davanti all’ospedale per avere notizie sulla situazione, ma nessuno riusciva a trovare il padre del ragazzo, G. R., di 51 anni, che è stato poi rinvenuto cadavere verso le 11 di sera, nella casa dove viveva da un paio d’anni dopo la separazione dalla moglie, uccisosi con un colpo di pistola alla tempia. Non è ancora ben chiara la dinamica dei fatti e non si sa con certezza se l’uomo abbia deciso di ammazzarsi perché credeva il figlio morto o per altri motivi e la polizia di Verbania sta indagando per ricostruire l’accaduto e dare un perché a questa tragedia inaspettata.