Ricorre oggi l’anniversario della strage di Ustica, accaduta il 27 giugno 1980, quando un aereo delle linee Itavia precipitò in mare per cause mai accertate ufficialmente con la morte di tutti i passeggeri, 81 persone in tutto. Una strage che negli anni ha visto decine di ipotesi, la più plausibile quella di uno scontro fra aerei militari di potenze straniere che hanno coinvolto il volo DC9. Intervenendo oggi per ricordare l’episodio il capo dello Stato accusa “le ombre e opacità” che fino a oggi hanno coperto le indagini. Dicendo ciò ha aggiunto che è tempo che si accertino responsabilità anche di nazioni estere. Il riferimento è alla sentenza in cui è stato riconosciuto un risarcimento ai parenti delle vittime con la condanna dello stato italiano e della nostra aviazione: la sentenza riconosceva “congruo” il fatto che il volo fosse stato colpito da un missili militare, cosa che l’aviazione e stato italiano avevano sempre negato. L’ipotesi è dunque che un missile militare sia partito per sbaglio da aerei o da imbarcazioni della Nato presenti nella zona.