Il Papa nell’omelia della messa celebrata al Santa Marta, ha parlato di una particolare categoria di peccatori, i corrotti, definendoli come una sorta di peccatori consolidati che, sul terreno del peccato, hanno fatto un passo avanti rispetto agli altri. Si tratta di persone che si sono costruite un loro dio personale. Loro stessi, per sé, rappresentano dio. Si tratta – ha aggiunto il pontefice – di una tipologia di persone pericolose per la comunità cristiana, all’interno della quale promuovono esclusivamente il proprio gruppo e i propri interessi a scapito degli altri. Si tratta di persone come Giuda che dimenticano «quale Signore ha fatto la vigna», e «diventano adoratori di se stessi. Quanto male fanno i corrotti nelle comunità cristiane! Che il Signore ci liberi dallo scivolare su questa strada della corruzione», ha esortato Francesco. Poi, in occasione dei 50 anni della morte di Papa Giovanni XXIII, ha parlato del suo predecessore come di un esempio di santità, spiegando che i santi sono «quelli che obbediscono al Signore, quelli che adorano il Signore, quelli che non hanno perso la memoria dell’amore, con il quale il Signore ha fatto la vigna. I santi nella Chiesa. E così come i corrotti fanno tanto male alla Chiesa, i santi fanno tanto bene».



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