Durante l’Angelus di oggi, al solito gremito di grande folla, Papa Francesco ha sorpreso un po’ tutti ricordando il suo precedessore Benedetto. Lo ha fatto cogliendo l’occasione di un richiamo alla nostra coscienza, necessaria, ha detto, per seguire Gesù. Ascoltiamo la nostra coscienza non la convenienza, ha detto. In questo senso, ha aggiunto, Benedetto è stato per tutti un grande esempio di ascolto della propria coscienza e di decisioni prese insieme a Dio. Questo è accaduto, ha spiegato, quando il Signore gli ha fatto capire nella preghiera il passo che doveva compiere. “Ha seguito, con grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioè la volontà di Dio che parlava al suo cuore” ha detto. E’ stato un esempio meraviglioso per tutti, ha detto ancora, insegnandoci cosa vuol dire seguire la volontà di Gesù nella coscienza. Spiegando il concetto, ha detto: “La coscienza è lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio. È il luogo interiore della mia relazione con Lui, che parla al mio cuore e mi aiuta a discernere, a comprendere la strada che devo percorrere. E, una volta presa la decisione, ad andare avanti, a rimanere fedele”. Gesù, ha continuato, non era telecomandato: ha preso nella sua coscienza la decisioen di salire a Gerusalemme. Una decisione presa non da solo ma insieme al Padre. Quindi ha concluso rivolgendo un appello perché la Chiesa tutta ritrovi unità attraverso la preghiera e l’ascolto della propria coscienza.



Leggi anche

PAPA/ 88 anni e una carezza per non scordarsi mai di Abele (e di Caino)LETTURE/ Ratzinger, il nichilismo “banale” può essere vinto solo da testimoni