La piccola Sofia Pirisi è morta. Era affetta da Atrofia muscolare spinale. Si tratta della bambina di Civitavecchia che era in cura con il metodo Stamina. Il presidente di Stamina, Davide Vannoni ha accusato lo Stato, denunciando il fatto che la bambina aveva vinto il ricorso, lo scorso 8 aprile, per poter usufruire di questo genere di cure e poter accedere all’iniezione di staminali d’urgenza. Tuttavia, agli Ospedali Civili di Brescia non c’era posto né la possibilità di ampliare gli accessi. Il problema era stato causato dal fatto che il Parlamento aveva bocciato una legge già approvata in prima lettura del Senato che, invece, avrebbe consentito di ampliarli. Vannoni, spiegando che il papà della bambina ha deciso di far causa al ministero della Salute e alla struttura ospedaliera per omicidio volontario, ha parlato del primo caso di un morto causato dalla legge. «Con l’ok del giudice le famiglie hanno un diritto acquisito. Con il primo testo del Senato la bambina poteva essere curata subito. Così si sono invece allungati i tempi e speriamo che non sia la prima di una lunga serie». Per Vannoni, ci sono ormai centinaia di casi di persone che stanno vincendo i ricorsi e che non dispongono del tempo materiale per attendere oltre per ottenere le cure.