Il 5 giugno, secondo il Calendario Gregoriano, la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Bonifacio vescovo, monaco benedettino e missionario vissuto a cavallo tra il VII e l’VIII secolo. San Bonifacio nacque intorno all’anno 680 a Crediton, nel regno inglese del Wessex. San Bonifacio, il cui nome secolare era Winfrid, era figlio minore di un potente nobile del Devonshire. Per questo, dopo aver ricevuto la migliore istruzione dell’epoca, venne destinato alla vita religiosa, come era abituale in quegli anni per i figli cadetti. Nel 716, le cronache testimoniano che Bonifacio si fece missionario e si trasferì in Frisia, zona sulle coste del Mare del Nord all’epoca abitata da popolazioni pagane. Visti gli ottimi risultati ottenuti in Frisia, il re dei Franchi Carlo Martello – il futuro vincitore degli Arabi a Poitiers nel 732 – incaricò il monaco di occuparsi di convertire al Cristianesimo le popolazioni che abitavano Assia e Turingia.
In queste zone, selvagge e violente, Bonifacio incontrò grandissime difficoltà. Oltre alla resistenza delle popolazioni pagane, Bonifacio dovette affrontare anche l’ostilità dei monaci irlandesi. Per questo, san Bonifacio si recò a Roma per richiedere al pontefice maggiore autorità. Nell’anno 722, il papa Gregorio II nominò Bonifacio vescovo, dandogli anche il titolo di legato papale per permettergli di avere maggiore potere e autonomia nei confronti della nobiltà locale. Negli anni seguenti, San Bonifacio si dedicò con estrema abnegazione nell’evangelizzazione delle popolazioni e nella fondazione di nuovi monasteri, base per nuovi missionari e luoghi in cui i fedeli convertiti potevano continuare con la loro formazione cristiana, ricevendo regolarmente i sacramenti e le cure spirituali necessarie.
Nell’anno 732, incontrando nuove difficoltà per l’opposizione della nobiltà locale, Bonifacio si recò nuovamente a Roma per richiedere maggiore autonomia al pontefice. La nobiltà locale era infatti ostile a Bonifacio e ai suoi missionari, in quanto era desiderosa di sterminare i popoli pagani per impossessarsi dei loro beni e delle loro proprietà. Mentre l’uccisione di un pagano non era considerata peccato dalla Chiesa e dalla giustizia reale, nel caso le popolazioni avessero abbracciato la fede cristiana si sarebbero configurati gravi reati come furto e omicidio. Per questo la nobiltà guerriera locale cercava in tutti i modi di ostacolare l’opera missionaria di Bonifacio. Papa Gregorio III, consapevole delle difficoltà di san Bonifacio, aumentò ulteriormente i suoi poteri, nominandolo arcivescovo ed esentandolo dalla presenza fisica in una sede. In questo modo, san Bonifacio poteva muoversi autonomamente e proseguire con la sua attività di evangelizzazione e di edificazione di monasteri e nuovi edifici religiosi.
A cavallo tra il 737 e il 738, san Bonifacio si recò per la terza volta nella Città Eterna: il papa Gregorio III lo nominò Nunzio Apostolico per la Turingia, l’Assia, l’Alemannia e la Baviera. Con questa nomina, il papa Gregorio III volle dare un’organizzazione ecclesiastica più rigida a quei territori di nuova evangelizzazione, per consolidare le nuove conquiste fatte dal Cristianesimo e al tempo stesso impedire abusi e influenze da parte dei nobili locali.
San Bonifacio, durante la sua terza visita a Roma, ottenne l’autorizzazione a portare con sé come missionari alcuni monaci provenienti dall’abbazia di Montecassino. Nel 745, san Bonifacio assunse la cattedra vescovile di Magonza, e si adoperò per riorganizzare la vita religiosa nel regno dei Franchi, che a causa della politica miope di Carlo Martello era caduta in uno stato di caos. Carlo Martello, vincitore degli Arabi a Poitiers, aveva nominato numerosi vescovi e abati senza essersi minimamente curato della loro idoneità morale. Questo aveva portato che un gran numero di alti ecclesiastici occupassero il loro posto senza la minima vocazione, solamente grazie alle ambizioni politiche di Carlo Martello.
San Bonifacio si occupò di morigerare la vita religiosa del regno dei Franchi, proibendo agli ecclesiastici di portare armi, di cacciare, di avere concubine, di vestirsi da laici. Al tempo stesso, Bonifacio si occupò di imporre la regola di san Benedetto ai monasteri dell’area. Negli ultimi anni della sua vita, san Bonifacio lasciò Magonza e si ritirò in preghiera nell’abbazia di Fulda. Nel 755, San Bonifacio partì per la Frisia per evangelizzare alcune aree in cui erano presenti alcune popolazioni pagane, ma ricevette il martirio nei pressi di Dokkum assieme ad altri 52 monaci benedettini.