Il 7 giugno la Chiesa Cattolica venera la memoria di Sant’Antonio Maria Gianelli, religioso ligure vissuto tra il XVIII e il XIX secolo. Antonio Maria Gianelli nacque in seno a una famiglia di modesti contadini il 12 aprile 1789, nella località di Cerreta, nei pressi di Chiavari, nel territorio allora appartenente alla Repubblica di Genova. La famiglia di Antonio Maria era di modesta condizione, e i suoi genitori – che avevano altri quattro figli – non avevano i mezzi per permettergli di studiare. Grazie alle sue eccellenti doti, Antonio Maria riuscì a entrare nelle grazie di Nicoletta Assereto, la ricca vedova che possedeva i terreni che i suoi genitori coltivavano come mezzadri. Nicoletta Assereto, impressionata dalle doti del giovane, offrì ai genitori di Antonio Maria di portare il ragazzo con sé a Genova e di pagargli gli studi.
Antonio Maria venne ammesso al seminario di Genova nel novembre del 1807, da cui uscì nel 1811 con la carica di suddiacono e il permesso di predicare pubblicamente. Nel marzo del 1812 venne ordinato diacono e il 24 maggio del 1812 venne ordinato sacerdote: fu necessaria una dispensa del pontefice, in quanto non aveva ancora compiuto 24 anni, età minima per essere ordinato secondo le normative ecclesiastiche dell’epoca. Dal maggio del 1814 Antonio Maria si dedicò al difficile incarico di missionario popolare, portando il Vangelo tra gli umili e i diseredati dei bassifondi di Genova.
Dal novembre del 1816 sino al 1826, Antonio Maria fu professore nel seminario di Genova, dedicandosi alla formazione dei giovani e conquistandoli con la sua brillante retorica e il suo esempio di vita religiosa. Nel novembre del 1826, Antonio Maria venne trasferito nel nuovo seminario di Chiavari, dove ricoprì l’importante carica di prefetto dello studio, dedicandosi contestualmente all’insegnamento. Consapevole della scarsa preparazione di gran parte dei religiosi, si impegnò per migliorarla, riformando i seminari per permettere di diffondere la conoscenza delle Sacre Scritture e stimolare la vita ascetica.
Nel gennaio del 1829, Antonio Maria Gianelli fondò l’ordine delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, dedicate alla formazione di maestre e personale per l’assistenza delle ragazze orfane all’interno dell’Ospizio Carità e Lavoro. Le suore, conosciute attualmente come “Gianelline”, si sono poi dedicate anche all’assistenza di poveri e malati, aprendo in seguito alcune scuole materne per assistere i figli delle donne impiegate nelle prime fabbriche genovesi. L’ordine delle Gianelline venne riconosciuto dal pontefice Leone XIII nel 1882.
Nel febbraio del 1838 Antonio Maria Gianelli venne nominato vescovo di Bobbio (Piacenza), prendendo possesso della cattedra nel maggio di quell’anno. Nel novembre di quello stesso anno, Antonio Maria radunò intorno a sé alcuni missionari e fondò la congregazione degli Oblati di Sant’Alfonso. Costoro, che si insediarono a Bobbio nel 1840 sotto la protezione di sant’Antonio Maria Gianelli, si dedicarono sia all’insegnamento nei seminari e alla formazione dei nuovi sacerdoti, sia alla cura spirituale delle classi popolari e rurali. Nel 1841 anche le suore Gianelline spostarono la loro sede a Bobbio.
Nell’aprile del 1845 Antonio Maria Gianelli iniziò a manifestare i primi sintomi della tisi che lo portò alla morte in pochi mesi. Dopo un periodo di soggiorno in una villetta sulle rive del Trebbia, Antonio Maria parve riprendersi e già durante l’estate del 1845 tornò a dedicarsi all’attività pastorale presso i contadini residenti nei borghi della diocesi. Gli sforzi missionari furono fatali ad Antonio Maria: la tisi si aggravò durante l’inverno e nel marzo del 1846, quando finalmente decise di farsi curare, le sue condizioni erano ormai disperate.
Trasferitosi a Piacenza per essere esaminato da un importante medico locale, spirò il 7 giugno del 1846. Il suo corpo venne riportato a Bobbio e venne in seguito adagiato in una piccola cappella situata nella cripta della cattedrale, all’interno di un’urna di vetro. Il processo di canonizzazione di San Antonio Maria Gianelli iniziò nel 1920, quando papa Benedetto XV ne certificò le virtù eroiche. Il 19 aprile del 1925 il papa Pio XI proclamò Antonio Maria beato; il 21 ottobre del 1951 il successore Pio XII lo fece santo. Assieme a San Colombano, San Antonio Maria Gianelli è patrono di Bobbio.