L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, secondo quanto riportato da una nota presidenziale, è ricoverato in ospedale in “condizioni preoccupanti, ma stabili”, a causa di un’infezione polmonare che il suo fisico, affaticato dall’età – compirà 95 anni il prossimo 18 luglio – e dal lungo tempo di prigionia scontato in passato, non è mai riuscito a debellare. “Questa mattina il suo stato è peggiorato ed è stato trasferito in un ospedale di Pretoria. Le sue condizioni sono preoccupanti, ma stabili”, ha fatto sapere l’attuale Capo di Stato del Sud Africa Jacob Zuma, in carica dal 2009 e appartenente allo stesso partito di Mandela, l’African National Congress. Madiba, questo il nomignolo dell’ex presidente, è da sempre una figura simbolo della lotta contro le segregazioni razziali, a causa del suo impegno contro l’apartheid che ha caratterizzato per decenni il clima del Sud Africa, in cui la componente nera della popolazione era discriminata e soggiogata dai bianchi. Arrestato nel ’62 a causa del suo impegno politico anti-apartheid, passò 27 anni dietro el sbarre e, una volta liberato, si mise alla guida dell’ANC, e nel ’94 concorse per la nuova carica di presidente del Sudafrica, diventando il primo Capo di Stato di colore e venendo isignito del Premio Nobel per la Pace. Con il suo mandato, conclusosi nel ’99, Mandela riuscì a smantellare il sistema del vecchio regime basato sull’apartheid portando al trionfo della democrazia e divenendo un figura di rilevanza mondiale. Dal ’94, il suo partito è al governo del Paese e i suoi successori hanno portato a compimento la grande opera da lui iniziata.