Proprio nel giorno in cui si sono svolte le celebrazioni per festeggiare i patroni della città, il comune di Saronno ha fatto parlare di sé per un modulo, disponibile all’ufficio Anagrafe, decisamente particolare. Sono stati infatti stampati centinaia di moduli da compilare per autocertificare la propria morte: insomma, come se fosse possibile, bisogna indicare giorno, ora e luogo in cui è avvenuta la propria dipartita.
Il fatto non è ovviamente passato inosservato e, dopo aver scatenato qualche ironia sul web ed essere circolata velocemente tra i residenti del comune in provincia di Varese, la notizia ha costretto il primo cittadino Luciano Porro a intervenire per chiarire quanto accaduto: “Si è trattato semplicemente di un errore materiale – ha assicura il sindaco di Saronno – il modulo effettivamente lasciava intendere che il morto fosse chiamato ad autocertificare il proprio decesso, una volta avvenuto. Per questo, tempo fa, ho dato mandato agli uffici di stampare nuovi moduli corretti”.
I vecchi moduli, infatti, quelli prima disponibili all’Anagrafe di Saronno, ormai sono scomparsi. A sostituirli ci sono invece quelli standard in uso in molti Comuni, cioè quelli di “Autocertificazione di morte del congiunto”, con le ultime due parole che cambiano chiariscono una volte per tutte il disguido.“Risolto il problema e ritirati i moduli, sarebbe bene che della vicenda non si parlasse più”, ha detto ancora il sindaco Porro. Le foto dei moduli sbagliati, però, sono già state pubblicate sui vari social network, da Facebook a Twitter, e stanno facendo velocemente il giro della rete.
Solamente pochi giorni fa, Luciano Porro ha dovuto invece fare i conti Luciano Silighini Garagnani, esponente politico cittadino, che si è presentato in municipio con diversi sacchi della spazzatura, provenienti da villa Gianetti, a Saronno. “Sono venti giorni che questi sacchetti della spazzatura sono abbandonati accanto al parco giochi e a pochi metri dalla sede di rappresentanza dove vengono celebrati anche dei matrimoni e visto che il sindaco ha detto che bisogna rivolgersi a lui ho deciso di portaglieli in Municipio”. Immediata la replica del primo cittadino, secondo cui “non serve portare i sacchi in Municipio, basta fare come fa il sindaco, gli assessori e tutti i cittadini mandare una mail o telefonare in modo che si possa intervenire”.