Alla messa di stamane presso l’istituto Santa Marta hanno concelebrato con il Papa il cardinale Kurt Koch e mons. Brian Farrell. Erano presenti tra i fedeli alcuni sacerdoti e collaboratori del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani. Come sempre il pontefice è partito dalle letture giornaliere in particolare la prima in cui si parla della difesa fatta da Abramo davanti al Signore della città di Sodoma: Abramo è coraggioso e parla con coraggio, ha detto. Chiede a Dio di difendere quella città e lo fa con insistenza. Queste, ha detto, sono le due caratteristiche della preghiera, che deve essere coraggiosa e insistente. “Quando noi parliamo di coraggio pensiamo sempre al coraggio apostolico, andare a predicare il Vangelo, queste cose… Ma c’è anche il coraggio davanti al Signore. Quella parresia davanti al Signore: andare dal Signore coraggiosi per chiedere le cose. Un po’ fa ridere, va bene ma fa ridere questo perché Abramo parla col Signore in una maniera speciale, con questo coraggio e uno non sa: è davanti a un uomo che prega o davanti a un ‘commercio fenicio’, perché lui tira sul prezzo, va, va… E insiste: da cinquanta è riuscito ad abbassare il prezzo a dieci. Lui sapeva che non era possibile. Soltanto c’era un giusto: il suo nipote, il suo cugino… Ma con quel coraggio, con quella insistenza, andava avanti”. Chiedere al Signore qualcosa per una persona e poi andarsene via non è preghiera: se vuoi una grazia da Lui devi andare con coraggio e con la stessa insistenza di Abramo. L’insistenza di cui parla anche Gesù, quando fa l’esempio della donna che chiede la guarigione della figlia malata. Fa poi l’esempio di Santa Teresa che ha definito la preghiera un negoziare con Dio, una cosa che è possibile solo se con il Signore c’è familiarità. “E’ stancante, è vero ma questa è la preghiera, questo è prendere da Dio una grazia”. 



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