L’11 luglio viene commemorato san Benedetto da Norcia, fondatore dell’Ordine Benedettino e Patrono d’Europa. La principale fonte della sua vita la troviamo nel libro Dei Dialoghi di San Gregorio Magno. Benedetto nacque a Norcia, comune italiano in provincia di Perugia (Umbria), il 2 marzo 480 da una famiglia di nobili profondamente cristiana. Il padre Eutropio Anicio fu il Capitano Generale dei romani nella regione di Norcia e la madre Claudia Abondantia Reguardati fu contessa di Norcia. Sua madre morì di parto subito dopo la sua nascita lasciando orfani lui e sua sorella Santa Scolastica. La loro educazione venne presa in carico dal padre insieme alla nutrice Cirilla. Dopo aver conseguito i primi studi nella loro città natia vennero entrambi mandati a Roma all’età di 12 anni per affinare i loro studi nelle dottrine classiche.
Come spiega San Gregorio Magno nel suo libro entrambi vennero scossi dalla vita dissoluta e dal degrado di Roma al punto che Benedetto rinunciò a tutti i suoi beni materiali e fuggì a 17 anni con la sua nutrice sui monti nei pressi di Tivoli per dedicarsi a una vita da eremita. Poco dopo sua sorella entrò in un monastero di Norcia e dopo alcuni anni fondò il monastero femminile delle Benedettine. Qui avvenne il primo miracolo: commosso dalle lacrime della sua nutrice dopo che le si era rotto un vaglio lo riparò prodigiosamente. San Benedetto si separò dalla sua nutrice per raggiungere la valle di Subiaco dove in seguito ebbe l’incontro con Romano, monaco di un vicino monastero guidato da padre Adeodato, a cui confidò il suo desiderio di spiritualità attraverso una vita monastica di eremita. Padre Adeodato lo vestì dell’abito monacale e lo portò in una grotta nascosta (oggi incorporato nel Monastero Benedettino del Sacro Speco) in un luogo desolato presso il Monte Taleo.
Ogni giorno, per 3 anni, il monaco Romano gli portò un pezzo di pane e tutto questo tempo custodì con cura il segreto del luogo dove Benedetto condusse la sua vita da eremita. Ormai famoso per la sua integrità e la sua incorruttibilità gli venne proposto di diventare la guida spirituale di una comunità di monaci di Vicovaro. Da qui sarà poi costretto a tornare allo speco di Subiaco dopo che alcuni monaci tentarono di avvelenarlo con del vino. Il tentativo di uccisione fallì dopo che san Benedetto fece il segno della croce sulla coppa di vino ed esso si frantumò. Allo speco di Subiaco, dopo che ricevette continuamente visite di persone che ormai vedevano in lui un padre spirituale, decise di abbandonare la sua vita di eremita per dedicarsi all’insegnamento delle sue dottrine e alla predicazione della Parola di Dio.
Il numero dei suoi seguaci composto anche da tanti giovani, alcuni nobili, si fece sempre più considerevole arrivando a fondare ben 13 monasteri con ognuno il proprio abate ma tutti sotto la sua guida spirituale. Nel 529 Benedetto decise di lasciare Subiaco per dirigersi nella città di Cassino (Lazio) e sopra un colle dove un tempo sorgeva un tempio pagano edificò il Monastero di Montecassino dedicandolo in onore di San Giovanni Battista e San Martino di Tours, santi particolarmente dediti alla vita ascetica. In quest’ultimo monastero San Benedetto concepì la sua famosa Sancta Regula dei Benedettini sulle basi di quelle preesistenti di San Pacomio, San Basilio, San Cesario e della Regula Magistri. San Benedetto morì il 21 marzo, giorno in cui viene commemorato dai monaci benedettini, del 547 dopo 6 giorni di febbre altissima.
Le reliquie di questo santo sono custodite in parte a Monte Cassino e in parte in Francia. Un oggetto di culto volto a richiedere la benevolenza di questo santo è la Medaglia di San Benedetto chiamata anche Croce di San Benedetto. La storia di questa medaglia ha radici antiche ma divenne famosa quando intorno all’anno 1050 venne offerta a un uomo di nome Brunone, colpito da una grave malattia, che miracolosamente guarì. Dopo la sua guarigione quell’uomo vestì l’abito monacale dei Benedettini e dopo pochi anni venne eletto Papa Leone IX. Il 24 ottobre del 1964 San Benedetto da Norcia è statp proclamato Patrono d’Europa da Papa Paolo VI.