Il giorno 12 luglio la Chiesa commemora e ricorda la figura di San Giovanni Gualberto, un monaco vissuto intorno all’XI secolo e che nel corso della sua vita fondò la Congregazione Vallombrosana, una comunità di monaci benedettini fondata nel 1039 nella cittadina di Vallombrosa, nell’odierna provincia di Firenze. Si tratta di una Congregazione che nel corso della sua storia si è distinta non solo per l’amore e la cura di ciò che è stato creato da Dio, ma anche per una ferrea lotta contro la corruzione, la simonia e l’eccessiva mondanità che alcuni esponenti della Chiesa mostravano. Sulle origini di San Giovanni Gualberto non si conosce tantissimo e, soprattutto, non si hanno certezze documentate da scritti ufficiali dell’epoca.
La nascita dovrebbe risalire all’anno 995 mentre sul luogo ci sono due diverse correnti di pensiero: una prima che lo vuole essere nato a Firenze, mentre una seconda individua nel castello poi diventato nel corso dei secoli villa di Poggio Petroio nella Val di Pesa. Anche la sua famiglia di provenienza non è certa in quanto alcuni reputano possano essere i Visdomini, una nobile famiglia dell’epoca, e altri pensano a quella dei Buondelmonti. Di sicuro si conosce il nome del padre che era Gualberto, mentre sulla sua infanzia non vi è alcuna notizia. Il primo episodio di cui si ha notizia, riguarda una possibile vendetta che Giovanni avrebbe dovuto consumare nei confronti di un uomo che aveva ucciso il suo amato fratello Ugo.
Secondo i racconti dell’epoca, la vendetta si sarebbe dovuta consumare in una zona della città di Firenze, ma Giovanni mosso dalle preghiere del proprio avversario decise di risparmiargli la vita. Questo è un episodio che cambierà per sempre San Giovanni Gualberto che infatti, subito dopo decise di recarsi presso il Convento di San Miniato, dove secondo quanto riportato, vide il crocifisso muoversi e per l’esattezza il capo d Gesù annuire come a voler sottolineare che il suo comportamento nei confronti dell’assassino del fratello era stato approvato come la cosa giusta da fare. San Giovanni Gualberto, allora prese la decisione di ritirarsi presso il monastero benedettino presenta nella stessa struttura.
Qui divenne un monaco che fece sua la lotta contro la compravendita di indulgenze e più in generale di beni spirituali a fronte del pagamento di una somma di denaro, e inoltre difese la Chiesa dall’avanzata degli gnostici che facevano parte del nicolaismo. In particolare, ebbe come suoi più grandi oppositori l’allora vescovo di Firenze, l’abate del suo stesso monastero che erano dei simoniaci. Decise di ritirarsi in luogo molto più tranquillo come Vallombrosa nella quale nel 1039 fondò la Congregazione.
I monaci riuscirono a essere presi in grande considerazione dal Papa e soprattutto ad avere la meglio sul vescovo di Firenze e sul suo successore Pietro Mezzabarba. Si racconta che la vittoria fu soprattutto merito del monaco Pietro che per dare prova di essere nel giusto e di avere il supporto del Signore attraverso le fiamma uscendo completamente indenne. In seguito il monaco divenne San Pietro Igneo.
San Giovanni Gualberto morì il 12 luglio 1073 nell’abbazia di Sam Michele Arcangelo a Passignano che era entrata a far parte della Congregazione. Il corpo di San Giovanni fu spostato nel corso dei secoli fino ad arrivare al Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto a Firenze. San Giovani Gualberto è stato canonizzato nel 1193 da Papa Celestino III mentre nel 1957 è stato dichiarato da Papa Pio XII patrono del corpo forestale italiano.