Spesso la leggerezza e una ironia sempre più malcelata nei confronti della Chiesa e del cristianesimo sfociano (oltre che in teoremi assurdi) in ridicolaggini che purtroppo troppo spesso non coprono di vergogna il proprio autore, ma – ancora una volta – i Cattolici. E così, in un momento in cui Papa Francesco compie due atti potentemente riformatori nella giustizia vaticana e che rendono ancora più esplicita e dura, a chi ha occhi per vedere, la lotta già inasprita da Ratzinger verso i chi si macchia di reati di pedofilia, ecco arrivare il lapsus “freudiano” di chi si capisce non ha rispetto nel trattare le notizie inerenti la Santa Sede. Certo, se si fosse trattato di dare la notizia di una spinosa questione riguardante l’Islam, o la comunità omosessuale, o una minoranza etnica, allora forse il responsabile avrebbe letto più volte tutto e certamente avrebbe girato al largo dai doppi sensi. Invece, la “fretta” di comunicare una notizia ha fatto cadere in fallo i redattori del televideo della Rai: “Papa, pene più duro per abusi su minori”, era il titolo che apriva la pagina 160 del televideo Rai, ieri pomeriggio. La fretta non è mai buona consigliera, questo si sa. Ma quando si trattano certi argomenti, così delicati e attuali, non si può lasciarsi distrarre e commentare un piccolo errore, che diventa una grande opera di dileggio per milioni di persone. La pagina diventa virtuale, la rete esulta, i tweet si sprecano come le condivisioni su Facebook. Eppure nessuno si indigna, e tutti sghignazzano. Tanto che alcuni avanzano l’ipotesi che si tratti di una operazione di “satira” tutta nata sul web e che l’errore (se ci fosse mai stato) non sia durato che lo spazio di pochi minuti. Pochi ma buoni per dare uno schiaffo a milioni di credenti, che tanto – si penserà – devono porgere l’altra guancia.