Il 14 luglio la Chiesa ricorda la figura di San Francesco Solano, un religioso dalle grandi virtù e che faceva parte dell’Ordine dei Frati minori osservanti nonché straordinario missionario capace di portare la parola di Dio in tantissime zone dell’America del Sud, tra la seconda metà del 1500 e gli inizi del 1600. San Francesco Solano nacque nella cittadina spagnola di Montilla nella regione dell’Andalusia il 10 marzo 1549. Montilla all’epoca faceva parte della diocesi della città di Cordova. Francesco era figlio di Matteo Sanchez Solano e Anna Jimenez; la sua era una famiglia dalle origini nobili che gli consentiva di condurre una vita piuttosto agiata, ma questo non fu da ostacolo per la nascita in lui della volontà di consacrare la propria vita al Signore.
Sulla sua infanzia non ci sono tante notizie, ciò che si sa è che fu un bambino prima e un adolescente dopo, sempre piuttosto devoto e di animo gentile e caritatevole nei confronti dei più bisognosi. Il suo primo avvicinamento verso una vita consacrata al Signore avvenne all’età di 20 anni, quando San Francesco Solano decise di entrare a far parte dell’ordine dei Francescani a Montilla. Qui si formò per alcuni anni, passati i quali fu inviato dai propri superiori nel convento di Arifazza, dove svolse il ruolo di guida spirituale per i nuovi seminaristi.
All’età di 40 anni, nel 1589, decise di dedicarsi all’evangelizzazione delle terre sudamericane, che all’epoca rappresentavano una nuova frontiera dove la religione cattolica poteva svilupparsi. San Francesco Solano arrivò prima nelle terre di Panama per poi approdare dopo pochi giorni nell’odierno Perù. La sua opera di evangelizzazione durò circa 20 anni, riuscendo a convertire tantissima gente alla religione cattolica e in particolar modo gli abitanti della regione del Tucuman e dell’odierno Paraguay. Secondo alcuni racconti dell’epoca, San Francesco Solano non solo fu molto apprezzato dalle popolazioni indigene, ma riuscì ad assimilare le loro lingue in maniera straordinaria quasi coniandone una nuova, per mezzo della quale riusciva a comunicare con tutti.
Esiste un racconto legato a San Francesco Solano secondo cui il sacerdote riuscì a predire che la cittadina Truxillo sarebbe stato da lì a qualche anno investita un cataclisma che l’avrebbe spazzata via, ed esortò gli abitanti del luogo a cambiare residenza. Tuttavia le sue parole non vennero prese in considerazione e purtroppo, esattamente otto anni dopo la sua predizione, si manifestò un terremoto ch rase a suolo l’intera cittadina e in cui persero la vita praticamente tutti gli abitanti.
San Francesco Solano morì il 14 luglio 1610, e la sua morte fu motivo di grande dispiacere tra la gente locale che perse quella che era stata per loro una importante guida spirituale. Dopo la sua morte fu immediatamente messo in moto il processo di beatificazione. Il 30 giugno 1675 venne beatificato da Papa Clemente X mentre fu fatto santo il 27 dicembre 1726 da Papa Benedetto XIII.