L’assassino di Beatrice Papetti, la sedicenne travolta e uccisa da un’auto mentre in bicicletta attraversava la statale Padana Superiore, vicino Gorgonzola, si è consegnato alle forze dell’ordine sette giorni dopo l’accaduto. Si tratta di El Habib Gabardi, operaio e ambulante marocchino di 39 anni, che verso le 22 di ieri sera è arrivato presso il comando dei carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda insieme al suo avvocato. Gli agenti erano ormai sulle sue tracce, dopo aver esaminato e verificato centinaia di auto tra cui poteva nascondersi quella che una settimana fa ha tolto la vita a Beatrice. L’uomo, ascoltato dai militari, ha raccontato la sua versione: “Non ho visto quella ragazza, ho avuto paura, non sono riuscito a pensare e sono scappato”, ha detto, spiegando di essersi consegnato per rimorso, dopo aver visto le immagini del padre della ragazza che in più occasioni ha chiesto all’assassino di costituirsi. “Solo allora – ha detto El Habib Gabardi – mi sono reso conto di quello che era successo, della tragedia che avevo provocato. E il rimorso è stato troppo forte, alla fine non l’ho più sopportato”. Le sue parole, però, dovranno essere verificate con attenzione: sono passati sette giorni dalla morte di Beatrice, lasso di tempo in cui l’uomo ha fatto di tutto per far sì che i carabinieri non arrivassero a lui, nascondendo per esempio l’auto nel garage di un amico. Ieri sera, intanto, è stato portato in carcere.