Il 18 luglio viene commemorato San Bruno di Segni, detto anche San Brunone. San Bruno nacque a Solero d’Asti (comune in provincia di Alessandria-Piemonte) nel 1040, da una famiglia ricca e benestante. La sua educazione fu affidata ai monaci Martiniani, poi venne mandato all’Università di Bologna per completare i suoi studi e ben presto conseguì la laurea. La sua vocazione lo portò a decidere di entrare nel celebre Monastero Benedettino di Montecassino. Durante il suo viaggio verso l’abbazia sostò a Siena e qui venne trattenuto dal Vescovo Rodolfo che lo nominò canonico della cattedrale della città senese. Di lì a poco venne mandato nella città di Roma, per rappresentare la sua diocesi, presso la dimora del Cardinale Pietro Igneo che ebbe modo di notare la sua padronanza nell’arte oratoria e la spiccata conoscenza della teologia.



Nel 1079 la notizia delle sue capacità arrivò fino al Papa Gregorio VII che lo portò con sé al Concilio di Laterano con il compito di confutare le tesi sull’Eucarestia dell’eretico Berengario di Tours. San Bruno riuscì con abilità a contestare la teoria eretica di Berengario, confermando che nell’Eucarestia siano presenti il corpo e l’essenza spirituale di Cristo. Alla fine del concilio Gregorio VII lo nominò Vescovo di Segni, località in provincia di Roma. Nella città San Bruno si trovò coinvolto nell’aspra lotta tra Papa Gregorio VII e l’Imperatore Enrico IV per il diritto alle nomine delle sedi vescovili della diocesi. Il Conte Adolfo di Segni, schierato contro il Papa, non riconoscendo il suo titolo di Vescovo, lo imprigionò dopo che non si piegò al volere dell’imperatore. La tradizione vuole che San Bruno, durante la sua prigionia, tramutò per ben tre volte l’acqua in vino. Questo miracolo indusse il conte a ridargli la libertà.



Nel 1099 San Bruno, stremato per essere stato sottoposto alla dura prova della prigionia, si dimise dal titolo di vescovo per ritirarsi nel Monastero Benedettino di Monteccasino. Nel 1104 San Bruno venne mandato in Francia da Papa Pasquale II per coordinare il Concilio di Poitiers. Rientrato all’Abbazia di Montecassino venne eletto abate. Morì il 18 luglio del 1123. Papa Lucio III lo canonizzò nel 1181, dopo 58 anni dalla sua morte. Dapprima venne sepolto nella Cattedrale di Segni e in seguito le sue ossa vennero scomposte per essere custodite in varie chiese, tra cui l’Abbazia di Montecassino. A Segni ancora oggi è custodito il teschio in una teca realizzata nel XVIII secolo.



La tradizione narra che a Segni, durante un saccheggio, il teschio venne scalciato ed esso si illuminò provocando terrore nei presenti che lo riposero immediatamente al suo posto. San Bruno è il patrono di Segni dove viene commemorato il 18 luglio con cerimonie liturgiche e una solenne processione oltre a un tradizionale palio a cavallo. San Bruno ha lasciato molte opere tra cui la “Lybellus de Simoniacis”, dove viene approfondita la simonia (compravendita ritenuta peccaminosa di beni sacri spirituali), ma anche trattati sui Sacramenti e l’Eucarestia, l’interpretazione di 13 libri della Sacra Bibbia, biografie sulla vita di San Leone IX e San Pietro di Anagni, numerose omelie e libri di sentenza.