Il povero Angelino Alfano, già oberato dagli oneri del governo, dai dissidi interni al suo partito, e dalla perenne presenza ingombrante del Cavaliere che non ha mai consentito alla sua leadership di decollare, se l’è dovuta vedere pure con la malasorte. Aveva lasciato, infatti, la sua bicicletta – che tutti i media definiscono superaccessoriata – sul molo del porticciolo di San Leone, ad Agrigento, per andare a fare un giro a largo a bordo della sua imbarcazione quando, di ritorno dal giro, non l’ha più trovata. Un ladro, nonostante Alfano giri con la scorta armata, ha deciso di rubargliela, per nulla intimorito dagli uomini della sicurezza. Si dà il caso che la bici sembra che valga la bellezza di tremila euro, e al ministro dell’Interno non gli è passato neanche per la testa di lasciar correre. Per questo, ha mobilitato le forse dell’ordine, che avvalendosi delle immagini della telecamere di sorveglianza, hanno potuto acciuffare il ladruncolo, un ventottenne che si è giustificato spiegando che si era trattato di una semplice goliardata. Il vicepremier non ha riso. Anzi è andato su tutte le furie. Il giovane è stato denunciato per furto. L’episodio è avvenuto una settimana fa, ma è stato reso noto solo di recente.