Notte di sommosse in Val di Susa, dove centinaia di antagonisti No Tav, incappucciati e armati di sassi e fumogeni, hanno preso d’assalto il cantiere dei lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità, scatenando una vera e propria guerriglia contro le forze dell’ordine. Gli attivisti, intorno amezzanotte, hanno iniziato a lanciare pietre e molotov all’altezza del varco 8 – riempito dai No Tav di copertoni dati alle fiamme – e costringendo la polizia a chiudere l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia in direzione del capoluogo piemontese e cuasando non pochi disagi agli automobilisti e alla circolazioni fino a questa mattina. Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno fatto di tutto per limitare i danni e bloccare la furia dei vandali che hanno persino dovuto caricare: ci è voluta tutta la notte per disperdere i dimostranti e spegnere gli incendi che avevano appiccato in autostrada e nei boschi, dove sono state ritrovante ingenti quantità di petardi, razzi da segnalazione, bulloni, fionde, mazze, un’ascia, maschere antigas, cappucci, caschi, sacchi di pietre e persino scudi artigianali, tutte cose abbandonate dagli attivisti che si sono dati alla fuga. Il bilancio degli scontri è di 9 fermati (tra cui una donna) tra i No Tav e di 15 agenti appartenenti a polizia e carabinieri ricoverati per ferite e contusioni. Oltre alle persone portate in questura, gli inquirenti sono riusciti a identificare altri 175 No Tav che sarebbero stati presenti questa notte e che sarebbero stati perquisiti nella bassa Valle di Susa e trovati in possesso di maschere antigas e passamontagna.



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