Allarme in Piemonte e Liguria, dove in alcuni supermercati sono state rintracciate confezioni in vetro di pesto contenente botulino, una sostanza che può anche essere mortale. Ne hanno fatto le spese due coniugi residenti a Sarzana (La Spezia), che dopo aver letto la notizia riportata dal Secolo XIX, si sono recati all’ospedale Santa Caterina dove sono stati diagnosticati i sintomi di un leggero avvelenamento da botulino, anche se fortunatamente i medici hanno già escluso complicazioni più gravi. Il pesto “incriminato” è quello prodotto dalla ditta Bruzzone e Ferrari di Genova, la stessa che per prima ha lanciato l’allarme dopo aver riscontrato la presenza di botulino durante un’operazione di autocontrollo. Adesso, insieme all’Asl e ai distributori, si sta procedendo con il ritiro del prodotto dal commercio. “Il pesto, prodotto e confezionato dalla ditta Bruzzone e Ferrari di Genova per conto di alcune grandi catene di distribuzione è transitato in una piattaforma di vendita situata nell’alessandrino e riporta la data di scadenza 9 agosto 2013 ed il numero di lotto 13G03”, fa sapere il ministero della Salute in una nota. “La ditta ha immediatamente disposto il ritiro del prodotto in commercio e sono in corso gli accertamenti delle Asl per valutare l’estensione dell’allerta sul territorio regionale ed extra regionale”. Ecco quindi alcuni consigli: “Poichè la tossina prodotta dal clostridium botulinum è un veleno molto potente che può anche causare la morte di chi lo ingerisce – spiega il ministero – è opportuno che i consumatori che hanno acquistato il pesto della ditta Bruzzone e Ferrari non consumino il prodotto e lo restituiscano al punto di acquisto”.



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