E’ gravissimo il 76enne colpito da tre proiettili di piccolo calibro esplosi quasi a bruciapelo dalla figlia 17enne. La frazione di Cusignana di Giavera del Montello, nel trevigiano, è scossa per il dramma che ha colpito un noto imprenditore del settore della lavorazione del ferro, contro il quale la ragazza, studentessa di un istituto aeronautico, ha scaricato tutta la sua furia, colpendolo a un braccio, a una gamba e, infine, alla testa. Non sono ancora noti i motivi del folle gesto, anche se pare che i rapporti padre-figlia fossero tesi da tempo e il numero di spari escludono che si sia trattato di un incidente. La madre della ragazza, che la vittima ha sposato in seconde nozze, è una brasiliana di 50 anni che al momento della sparatoria si trovava in Sud America con il figlio più piccolo, di 9 anni, ed è già stata avvertita dell’accaduto, come il primogenito del 76enne, un uomo di 45 anni avuto da una precedente relazione. La ragazzina ha usato una delle pistole della collezione del padre, appassionato di armi, e ora – dopo essere stata ricoverata in ospedale in stato di choc – è stata trasferita in un carcere minorile con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo, dopo essere stato trasportato in elicottero all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è stato sottoposto a un delicatissimo intervento per rimuovere il proiettile che gli si era conficcato nella testa e solo nelle prossime ore si potranno avere dati più certi circa le sue condizioni.



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