Il 3 luglio viene commemorato San Tommaso Apostolo. San Tommaso è stato uno dei dodici apostoli chiamati da Gesù. Tommaso nacque in Palestina e morì in India dove compì la sua ultima missione di evangelizzatore. La fonte storica sulla sua vita da apostolo la troviamo nel Nuovo Testamento, precisamente nel Vangelo secondo Giovanni, anche se non ci è dato sapere con esattezza quale fu il suo mestiere e quando e come entrò a far parte dei seguaci fedelissimi di Gesù. Nel Vangelo di Giovanni, Tommaso è detto Didimo, tradotto dall’aramaico Thoma che significa “gemello”. Gli episodi che vedono il suo intervento rivelano un uomo dubbioso e diffidente ma comunque sincero, diretto e fedele verso il suo Maestro.



San Tommaso viene citato per la prima volta nel capitolo 11 del Vangelo di Giovanni quando Gesù decise di ritornare a Bethania, villaggio situato nei pressi di Gerusalemme, dopo che fu informato della grave malattia di Lazzaro. Dopo due giorni Gesù comunicò ai suoi apostoli la sua intenzione di recarsi in Giudea per “svegliare” Lazzaro. Gli apostoli si opposero perché quello era stato il luogo dove i Giudei tentarono di lapidarlo e Tommaso dice: “Andiamo anche noi per morire con lui”. Tommaso, pur pensando al peggio, decide di seguire il suo Maestro rischiando la propria vita. Ritroviamo Tommaso anche nel capitolo 14 del Vangelo di Giovanni dove viene narrato lo svolgimento dell’Ultima Cena tra Gesù e i 12 apostoli. Qui Gesù annuncia ai suoi discepoli che sta per andare alla Casa del Padre e del luogo dove va loro conoscono la via. Interviene Tommaso: “Signore, noi non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?”. Gesù gli spiega che la via per arrivare al Padre passa per mezzo di suo Figlio che loro hanno conosciuto e veduto. Questo intervento rivela il momento di incertezza e sconforto di Tommaso per l’imminente separazione con Gesù.



Nel capitolo 20 del Vangelo di Giovanni viene descritto l’episodio celebre come l’Incredulità di San Tommaso: Gesù Risorto si manifestò ai discepoli la sera che scoprirono che il sepolcro era vuoto, ma Tommaso non era presente. Quando i discepoli gli dissero che avevano veduto il Signore lui rispose che avrebbe creduto solo quando avrebbe messo il dito nella ferita dei chiodi e messo la sua mano nel fianco di Gesù. Dopo otto giorni Gesù si manifestò ancora ai suoi discepoli mentre erano riuniti in casa e questa volta era presente anche Tommaso. Gesù, venuto a porte chiuse, si portò in mezzo a loro per salutarli. Poi si rivolse a Tommaso invitandolo a stendere la sua mano sul suo fianco affinché da incredulo diventasse credente. Tommaso ebbe qui la prova concreta della Resurrezione di Cristo constatandone la Divinità Gesù poi gli disse: “Perché mi hai veduto hai creduto? Beati quelli che credono senza aver visto!.



Nel Vangelo di Giovanni lo vediamo testimone di un’altra apparizione di Gesù e da qui non abbiamo più notizie specifiche sul suo apostolato. La tradizione vuole che San Tommaso fu predicatore della Parola di Gesù dapprima nelle regioni orientali fino ad arrivare in Persia e in Mesopotamia e poi via mare fino in Asia sud-occidentale e in Cina. In Asia fu il primo a portare la testimonianza del Figlio di Dio e qui fondò le prime comunità cristiane del luogo. 

Gli Atti di Tommaso, scrittura gnostica, narrano della sua predicazione, di miracoli e della sua uccisione. Il 3 luglio dell’anno 72 San Tommaso morì martire a Mylapore (India) dove il Re Mazdai ne ordinò l’ uccisione a colpi di lancia. Esiste anche un Vangelo secondo Tommaso che però molti studiosi hanno ritenuto un falso. I suoi resti vennero sepolti a Mylapore e successivamente vennero portati a Edessa (Turchia) per proteggerli da una persecuzione contro i cristiani. Successivamente le ossa furono trasferite nell’isola di Chio. 

Oggi le sue reliquie sono conservate nella Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona (Abruzzo) dove vennero portate nel 1258 da un navigante originario di questa città. Un’altra importante cattedrale a lui dedicata, edificata sul monte che vide il suo martirio, si trova nella città indiana di Madras. San Tommaso è patrono dell’India e di Ortona oltre ad altri comuni italiani. È protettore dei marinai, dei pescatori, dei muratori, dei geometri, degli architetti e degli ingegneri. Difatti San Tommaso viene spesso rappresentato oltre che con la lancia anche con una squadra da disegno che per tradizione gli fu data in dono dal re dell’India dopo che tracciò prodigiosamente la planimetria del suo palazzo reale.