Oggi il papa in occasione del Festa di Sant’Ignazio di Loyola, ha celebrato la Santa Messa con i gesuiti, di cui anch’egli fa parte, nella Chiesa del Gesù di Roma. Durante la sua omelia, ha anzitutto ribadito che lo stemma dell’ordine è l’acronimo IHS, che sta per “Iesus Hominum Salvator”; il che deve portare a non dimenticare mai una cosa fondamentale, ovvero la centralità di Cristo nella vita di ciascuno e per la vita della Compagnia che «Sant’Ignazio volle proprio chiamare “di Gesù” per indicare il punto di riferimento». Il Papa, poi, ha fatto presente che la domanda se Cristo sia o meno il centro della vita di ciascno è tutt’altro che scontata. Al contrario, è in atto di continuo la tentazione a concepirci noi stesso al centro. «Cristo – ha detto il Pontefice – è la nostra vita! Alla centralità di Cristo corrisponde anche la centralità della Chiesa: sono due fuochi che non si possono separare: io non posso seguire Cristo se non nella Chiesa e con la Chiesa». In tal senso, i gesuiti devono concepirsi contestualmente al servizio di Cristo e della Chiesa. La strada per potere vivere questa duplicità è quella percorsa da San Paolo e da Sant’Ignazio: «Io cerco Gesù, io servo Gesù perché Lui mi ha cercato prima, perché sono stato conquistato da Lui: e questo è il cuore della nostra esperienza».



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