Il 31 luglio la Santa Romana Chiesa commemora la figura di Sant’Ignazio di Loyola che nel corso della propria vita terrena si è distinto per essere stato un religioso dalle grande virtù e inoltre per aver fondato La Compagnia di Gesù, meglio conosciuta come Gesuiti. Ignazio, il cui nome di battesimo era Ignigo Lopez, nacque il 24 dicembre 1491 nella cittadina spagnola che all’epoca veniva chiamata Loyola, che corrisponde all’odierna Azpeitia ubicata nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, in una famiglia molto cattolica e particolarmente numerosa, quindici membri contando anche i genitori, Don Beltran Yanez e Donna Marina Saenz. Suo padre era un soldato che servì fedelmente nel corso di numerose battaglie Enrico IV, meritando di essere nominato suo vassallo con tanto di rendita annuale piuttosto importante e per mezzo della quale poté provvedere in maniera adeguata a tutta la propria numerosa famiglia. Sua madre discendeva da una famiglia molto apprezzata dalla corte reale, soprattutto per i servigi resi dal padre, un noto e apprezzato dottore dell’epoca.
Sull’infanzia di Sant’Ignazio non si si hanno molte notizie certe a partire dalla data di nascita, in quanto ci sono alcuni studiosi che considerano il 1 giugno 1491 la data corretta. Le prime notizie sulla sua vita che trovano un certo riscontro per mezzo di documenti storici risalgono al periodo nel quale incomincia il percorso formativo a Parigi, dove peraltro maturerà la sua vocazione tanto che cambierà il suo nome di battesimo in Ignazio, in onore di Sant’Ignazio di Antiochia, del quale era molto devoto. Si racconta che durante la sua adolescenza non si mostrò particolarmente avvezzo agli studi ma al divertimento e in particolare al ballo e al canto. Nel 1506 fu inviato ad Arevalo, presso la corte dell’allora Ministro delle Finanze del Regno Spagnolo, affinché potesse avere una formazione confacente. Durante questo periodo di permanenza nella corte di ben 11 anni, Sant’Ignazio ebbe modo di avere a che fare con tantissimi personalità del tempo, con i quali strinse rapporti di amicizia.
Fu costretto a lasciare la corte con la morte di Re Fernando a cui succedette Re Carlo I che di fatto fece in modo che cadesse in disgrazia il ministro della finanze. Per Sant’Ignazio incominciò un periodo che lo porterà a dover affrontare una serie di battaglie tra cui quella per la difesa della città di Pamplona, cinta d’assedio dall’esercito francese. Nel corso di questa battaglia riportò una rovinosa ferita all’altezza della gamba. I francesi riuscirono a conquistare Pamplona mostrandosi tuttavia piuttosto benevoli nei riguardi di Sant’Ignazio, che venne prima portato presso la casa paterna per un lungo periodo di degenza durante il quale ebbe modo di leggere diversi scritti religiosi, avvicinandosi sempre di più verso la preghiera e la vita religiosa. Durante gli anni successivi si recò prima in Terra Santa e poi a Parigi per i suoi studi.
Il 15 agosto del 1934 Sant’Ignazio nei pressi di Parigi, insieme ad altri sei studenti, fondò La Compagnia di Gesù con voto di povertà e castità. Negli anni a seguire i Gesuiti incominciarono a diffondersi in maniera significativa per tutto il mondo, praticando tra l’altro un’opera di evangelizzazione che si mostrò molto proficua soprattutto per quanto riguarda l’America del Sud. Sant’Ignazio morì a Roma il 31 luglio 1556 all’età di 65 anni mentre la sua canonizzazione ebbe luogo il 12 marzo 1622 per opera di Papa Gregorio XV.
Va ricordato che Jorge Bergoglio, divenuto Papa quest’anno, è un gesuita: il primo, tra l’altro, a salire al Soglio di Pietro.