Forse lo ricorderete nel video che fece il giro della rete, quello in cui un prete di periferia viene aggredito con ottusa arroganza da quello che avrebbe dovuto essere un degno rappresentante dello Stato che avrebbe dovuto raccogliere la sua testimonianza contro la criminalità napoletana. Un “signora” al posto di “signora prefetto” ha scatenato l’insulsa invettiva paternalistica del collega. Stiamo parlando di Don Maurizio Patriciello che questa volta, alla vigilia di una audizione a Bruxelles a seguito della denuncia effettuata con tanto di raccolta firme sullo stato di avvelenamento della “terra dei fuochi”, zona flagellata da roghi tossici e da discarica abusiva di veleni, ha pensato di “offrire” all’opera di Dio dei pomodori, frutti proprio di questa terra. Una denuncia e una richiesta di un intervento divino per sanare una situazione davvero insostenibile. L’iniziativa, racconta il sacerdote, è partita da un gruppo di giovani che fanno parte del comitato anti roghi per tenere alta l’attenzione sul problema. Nella conta dei morti per cancro dall’inizio del mese nella Terra dei Fuochi si sono celebrati dieci funerali. Più di uno al giorno, fa notare il quotidiano Il Mattino. E manca ancora l’ok per il registro dei tumori.