Il 7 luglio la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Villibaldo di Eichstätt, monaco e missionario di origine inglese, attivo in Germania nell’VIII secolo. San Villibaldo nacque nell’Inghilterra meridionale nei primissimi anni dell’ottavo secolo. Secondo la tradizione San Villibaldo avrebbe avuto vari fratelli e sorelle: le cronache ci tramandano i nomi di due, il fratello Vunibaldo e la sorella Valpurga, entrambi canonizzati. San Villibaldo trascorse i primi anni della sua vita nel monastero di Waltham, dove apprese a leggere e a scrivere. Intorno al 720, San Villibaldo e il fratello Vunibaldo, accompagnati dal padre Riccardo, intrapresero un pellegrinaggio per andare Roma. Il viaggio, estremamente lungo e faticoso, fu fatale al padre Riccardo. Questi si ammalò durante il cammino, morendo nei pressi di Lucca, città dove ricevette sepoltura.
A Roma, le strade dei due fratelli si separarono: Vunibaldo scelse di rimanere nella Città Eterna per studiare teologia, mentre Villibaldo decise di continuare il suo cammino di arricchimento spirituale, recandosi in Sicilia e in Terrasanta. Il pellegrinaggio in Terrasanta durò dal 723 al 727; sulla via del ritorno San Villibaldo scelse di sostare a Costantinopoli, dove passò due anni come eremita in un locale contiguo alla chiesa dei Santi Apostoli. Nel 729 Villibaldo tornò in Italia, trattenendosi un decennio presso l’Abbazia di Montecassino, dove collaborò alla ricostruzione del complesso, distrutto pochi anni prima. Nell’anno 739, papa Gregorio III, impressionato dalle positive relazioni che i monaci di Montecassino gli inviavano su Villibaldo, scelse di usare la grande forza persuasiva e il grande carisma del monaco inglese per convertire le popolazioni germaniche, ancora in gran parte pagane. I popoli della Germania erano infatti quasi tutti ancora pagani. Inoltre, i pochi che si erano convertiti al Cristianesimo avevano una religiosità solo di facciata, e mantenevano le antiche credenze e superstizioni. San Villibaldo venne inviato in Germania per completare l’evangelizzazione del Paese.
San Villibaldo partì da Roma nella primavera dell’anno successivo, dopo la Pasqua del 740. Una volta attraversate le Alpi, San Villibaldo venne ordinato sacerdote nella cittadina di Eichstätt nel luglio del 740. In Germania, San Villibaldo rispose direttamente agli ordini di Winfrido, conosciuto in seguito come Bonifacio. L’anno successivo, nel mese di ottobre, San Villibaldo venne consacrato vescovo. La missione evangelizzatrice di San Villibaldo, dopo la consacrazione a prete prima e a vescovo poi, non conobbe sosta. Nel 741, secondo la tradizione, San Villibaldo favorì la diffusione del cristianesimo in Austria fondando la prima chiesa del Burgerland, nella città di Marz. Ad Eichstätt, ai confini tra Baviera e Svevia, San Villibaldo fondò un monastero, per favorire l’incontro tra le due culture, spesso antagoniste per ragioni militari e strategiche. Secondo le fonti, già prima del 745 il nuovo vescovado di Eichstätt era un centro attivissimo di diffusione del Cristianesimo.
Dopo una vita completamente dedicata alla diffusione della fede e al suo consolidamento, attraverso la fondazione massiccia di monasteri sia maschili che femminili, San Villibaldo si spense nella sua città Eichstätt – in cui era vissuto gran parte della sua vita – il 7 luglio del 788. Le spoglie mortali dell’anziano vescovo vennero accolte dal duomo cittadino e sepolte nel coro. Leone VIII santificò Villibaldo nell’anno 935.
Nell’aprile del 989, oltre due secoli dopo la sua morte, le spoglie di San Villibaldo vennero riesumate dal vescovo Reginoldo e nuovamente sepolte in una piccola cappella esterna al duomo di Eichstätt. Dopo vari spostamenti, nell’anno 1745 le ossa di San Villibaldo vennero collocate in una teca vitrea, a sua volta installata in un sarcofago di marmo all’interno della chiesa. Il culto di San Villibaldo rimase per molti secoli circoscritto alla sua antica diocesi, ma a partire dal Basso Medioevo, anche a causa delle numerose epidemie dell’epoca, venne invocato sempre più di frequente contro le malattie in una vasta parte della Germania meridionale. I vari miracoli compiuti contribuirono a diffonderne il culto.