“È un’emozione grandissima e indescrivibile. Il Papa ha fatto un regalo a chiunque si sia dedicato a questa causa, per una maggiore fraternità, uguaglianza e per una nuova convivenza. Il suo viaggio mi ha trasmesso molti messaggi e spunti da cui partire, anche per poter orientare la nostra ricerca di nuove politiche”. Con queste parole il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge ha commentato, in una intervista a La Repubblica, la recente visita di Papa Francesco a Lampedusa. “Il suo è stato un segnale forte, un aiuto in un momento così importante, di cui gli sono molto grata – aggiunge la responsabile del dicastero -. Credo che questo messaggio debba scuotere le coscienze di chiunque sieda all’interno delle istituzioni, me compresa. Per cominciare, dovremmo rivedere le nostre posizioni e il nostro approccio complessivo al fenomeno migratorio, abbandonare l’indifferenza e ritornare a una politica che sappia affrontare l’immigrazione nell’ottica dell’accoglienza”. Del discorso del Pontefice, conclude il ministro Kyenge, “mi ha colpito il suo augurio per un buon inizio del Ramadan. Questo mi riempie di gioia perché è un passaggio importante, avendo come ministro la responsabilità del Tavolo interreligioso. La sensibilità del Papa verso quella religione, al pari di tutte le altre che nel mondo sono praticate, mi fa dire che solo il dialogo tra tutte le confessioni può essere un viatico utile per capire gli altri, far incontrare i diversi mondi, le diverse provenienze”.



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