È la festa dell’Assunta e L’Aquila si prepara alla Perdonanza celestiniana che prenderà il via il 23 agosto. “La Madonna può guidare il cristiano a vivere la Perdonanza con cuore sincero. Quello che Lei desidera per noi in Lei è già pienamente compiuto. Così come, quello che in Lei contempliamo realizzato è icona del nostro poter ed dover essere. Maria, la Madre, vuole che diventiamo partecipi di quel Mistero d’Amore che l’ha raggiunta e l’ha trasformata”. E nel giorno dell’Assunzione di Maria monsignor Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino guarda alla Perdonanza aquilana, dove, come vescovo della Conferenza episcopale abruzzese e molisana, celebrerà la messa del perdono per i sacerdoti e il clero. 



Perdonanza Celestiniana. Due parole che affascinano se ci si ferma a riflettere. E l’evento di agosto della Città dell’Aquila è un evento pieno di fascino per un cristiano. Una cerimonia in costume che fa da preludio all’apertura di una Porta santa, quella dove passò papa Celestino V, che porta alle spoglie di papa Celestino V, conservate nella Basilica di Collemaggio. Una tomba sovrastata dal Pallio di papa Benedetto XVI, che lo ha voluto lasciare come segno deferente verso un papa che ci porta ancora oggi a riflettere. 



E neanche il tragico terremoto del 2009 ha impedito alla Chiesa locale di mancare questo appuntamento. Neanche l’ultimo allarme, che vuole la chiesa a forte rischio sismico e per cui, in attesa dei lavori di consolidameto, è stata dichiarata l’immediata inagibilità e relativa chiusura, impedirà ai fedeli di passare attraverso la Porta santa e chiedere quel perdono attraverso l’indulgenza plenaria di cui in molti hanno dimenticato il profondo significato. 

Verranno effettuati lavori di messa in sicurezza urgenti per consentire al cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, alle 18 di sabato 28 di aprire la porta di Collemaggio e successivamente di far transitare a gruppi di dieci i pellegrini, fino al tramonto del giorno successivo. 



In mezzo tanti appuntamenti a corollario. Ritorna Fiorella Mannoia il 27 agosto, ci saranno i Sud Sound System, il sindaco porterà in prima persona la custodia della Bolla celestiniana. Sono questi i punti salienti dell’edizione 2013 della Perdonanza. In molti hanno hanno definito l’edizione numero 219 di “transizione”. Nel 2014 potrebbero sparire, in virtù di una ricostruzione filologica più rigorosa, la Dama della Bolla, la Dama della Croce e il Giovin Signore. Tornerà quest’anno anche la modifica al corteo della Bolla che prevede una sosta in piazza Duomo per accogliere l’arcivescovo. Le manifestazioni torneranno nel centro storico con location in piazza Duomo, San Basilio e la gradinata di San Bernardino. Il fitto programma prevede anche il 22 agosto l’attribuzione della cittadinanza onoraria al Corpo dei Vigili del Fuoco per il lavoro svolto durante il terremoto.

Ma sono altri i momenti che devono catturare il cuore degli aquilani e di coloro che arriveranno in città per l’occasione. Non è da tutti e non è per tutti la possibilità di avere ogni anno un Giubileo. A Roma si attendono 25 anni. L’Aquila, grazie a Celestino V, questo appuntamento accade ogni dodici mesi. È l’accadere che distingue la Perdonanza da una normale festa in costume d’epoca in un momento religioso di altissima levatura. Quel perdono che monsignor Gianfranco De Luca affronterà nella celebrazione la notte del 28 agosto e che renderà ancor più attuali le parole di papa Francesco. Il perdono diventa richiamo alla nostra quotidianità, ricorda l’ultimo atto di Gesù Cristo in croce, poco prima di morire. Traccia una strada che spesso è tortuosa, spesso dimenticata, che deve essere rivissuta. 

L’Aquila che ha sofferto, L’Aquila che soffre, L’Aqula che vuole rivivere quel gesto che ogni anno si ripropone senza mai diventare abitudine. Capace di scuotere l’animo dell’uomo più di un terremoto.