“Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, e guidaci sulla via che conduce al Cielo”. Questo il nuovo tweet inviato oggi da Papa Francesco dopo aver celebrato la Santa Messa a Castel Gandolfo per la Solennità dell’Assunta. Pochi i commenti presenti, in gran parte ironici o offensivi. Come spesso purtroppo accade. “Cielo, mio marito!!”, scrive l’utente “Frem”. “Solo su Cielo! “, scrive invece “Carla” riferendosi all’emittente televisiva. Ogni volta è così, non c’è niente da fare. Le parole del Pontefice, uomo umile e straordinariamente vicino a chiunque, viene esposto a continui attacchi senza che nessuno ponga rimedio. Perché, in un periodo in cui non si fa altro che parlare di cyber-bullismo, vessazioni online e ripetute offese sui vari social network nei confronti di politici, giovani, donne e omosessuali, ci si sente liberi di deridere costantemente Jorge Bergoglio (e il suo predecessore)? Antonio Socci, nel febbraio scorso, in un articolo pubblicato su Libero, lanciava un appello affinchè il profilo Twitter di Benedetto XVI venisse cancellato. “Proteggete il Vicario di Cristo da questa umiliante gogna mediatica di cui lui è certamente ignaro”, scriveva. Di sicuro il Pontefice, “occupato in materie ben più importanti e profonde, non conosceva questo fatuo luogo di chiacchiericcio (e spesso di insulti) che è Twitter. E si è fidato – ha spiegato Socci -. Ma temo che nessuno gli abbia spiegato o mostrato quale disastro comunicativo e d’immagine ha prodotto la trovata: è come se fosse stato portato in una piazza ed esposto al dileggio di chiunque”. La Chiesa, concludeva, “è la bellissima sposa del Signore dell’universo, non può sottomettersi all’usura effimera e ridicola delle mode. Il magistero splendido di questo grande pontefice non merita di essere sottoposto a un così triste trattamento mediatico”. Ma nella loro umiltà, Benedetto XVI e Francesco evidentemente hanno ritenuto e ritengono che questo nuovo terreno di evangelizzazione non debba spaventare per gli insulti, che certamente sono toccati anche e più aspramente allo stesso Gesù (ai suoi tempi ovviamente). Noi ci limitiamo a un’osservazione, se oggi che ancora non esiste una legge sull’omofobia, mentre esiste una legge a tutela del rispetto per le confessioni religiose è possibile dileggiare quanto la Chiesa Cattolica ha di più caro e che evidentemente per il mondo è meno prezioso della tutela dell’espressione del cattivo gusto, davvero non ci sarà pericolo di incorrere nel reato d’opinione quando i cattolici esprimeranno le loro ragioni in contrasto con la mentalità dominante?



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