Tutte le volte che vado a Venezia rimango stupito a vedere vaporetti e barche e gondole e barchini che intrecciano le loro scie in Canal Grande, si concedono l’un l’altro il passaggio, si allineano e si superano. Una meraviglia di destrezza ed eleganza. Non so cosa possa essere capitato questa volta con l’incidente nei pressi del ponte di Rialto. Ho avuto fratelli e cugini che per anni sono stati alla guida dei vaporetti, e conosco decine di compaesani che fanno lo stesso mestiere. Non ho memoria di incidenti analoghi. Non riesco ora a immaginare le condizioni psicologiche in cui si trova il capitano del vaporetto che ha provocato l’incidente mortale. Oggi, il volto che mi salta agli occhi è quello nobile e sereno – che spunta da tutte le locandine delle edicole della città – del papà che è morto per salvare la sua bambina di tre anni. L’ha salvata per proteggerla dall’urto dei due mezzi – vaporetto e gondola – che l’hanno schiacciato scontrandosi l’uno contro l’altro. E’ un uomo di cinquant’anni, ordinario di diritto penale in una Università di Monaco, in visita a Venezia con la moglie e le tre figlie. E’ un papà.
Che cosa doveva fare, che cosa ha fatto, che cosa avreste fatto? Il suo tentativo estremo, immediato, impulsivo è il gesto inevitabile di un uomo disposto a dare la vita per la persona che ama. Un gesto semplicemente umano e paterno. Un gesto evangelico. Un gesto così dice l’intima struttura dell’uomo che è fatto per amare donando se stesso fino all’ultimo. Voi, messi nelle stesse condizioni, avreste fatto diversamente? Non vi sareste protesi, innalzati, inclinati, buttati, per salvare vostra figlia piccola, per salvare la persona che amate? Non siamo fatti tutti così e non facciamo tutti così quando la forza originaria del nostro cuore non viene oscurata e sconvolta da ragionamenti o da egoismi?
Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza rendendoci partecipi della sua bontà e grandezza. A volte dobbiamo scavare in profondità dentro il mistero del cuore umano, stravolto da istintività e da mondanità, per trovare la polla d’acqua sorgiva. Ma accadono circostanze in cui il sussulto originario conduce immediatamente a quel gesto di amore totale per il quale siamo fatti e al quale il Vangelo ci sospinge. Nel mare delle tragedie di questo nostro mondo, ce ne ha dato testimonianza un papà in Canal Grande a Venezia.