Il 20 agosto la Chiesa celebra la memoria di San Bernardo di Chiaravalle, monaco francese vissuto tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo, nominato Dottore della Chiesa nel 1830 e considerato una delle figure di spicco del cristianesimo medievale. San Bernardo nacque nel 1090 nel piccolo borgo di Fontaine-lès-Dijon, situato in Borgogna, nei pressi di Digione. La famiglia apparteneva alla piccola nobiltà: suo padre, Tescelino il Sauro, era vassallo del duca Oddone e possedeva un castello nei pressi di Fontaines; la madre, Aletta, era figlia di un altro feudatario del duca. Bernardo fu il terzo dei sette figli di Tescellino e Aletta. Non essendo destinato a ereditare il feudo, appannaggio del figlio primogenito, trascorse un’infanzia relativamente spensierata. Durante la sua giovinezza ebbe modo di studiare retorica e grammatica presso i canonici della chiesa di Nostra Signora di Saint-Vorles.



Sin dai primi anni della sua vita San Bernardo mostrò segni di una profonda religiosità; durante l’adolescenza il suo sentimento religioso venne stimolato ulteriormente dai canonici presso cui studiava retorica e grammatica. Nel 1111, al termine di un lungo periodo di travaglio interiore, scelse di ritirarsi in preghiera in una piccola casa situata a Chatillon. Il santo venne accompagnato da cinque dei suoi fratelli e da alcuni amici. Dopo lunghi mesi trascorsi tra preghiere e meditazioni, Bernardo maturò la decisione di prendere i voti.



Nel 1112, Bernardo decise di entrare come monaco cistercense nel convento di Citeaux, fondato nel 1097 da Roberto di Molesmes. Nel 1115 ne uscì per dar vita a una nuova comunità monastica. Per fondare il nuovo monastero, Bernardo scelse un appezzamento di terreno che alcuni lontani parenti avevano donato ai monaci nella zona della Champagne, sulle rive del fiume Aube.

Bernardo venne accompagnato da dodici compagni, tra cui quattro dei suoi fratelli, un cugino e uno zio, stanchi delle violenze del mondo e desiderosi di ritirarsi in preghiera. I monaci, impressionati dall’eccezionale bellezza del luogo donato per la fondazione del nuovo monastero, decisero di battezzare il terreno sulle rive dell’Aube con il nome di Clairvaux (Chiaravalle). Il vescovo locale, Guglielmo di Champeaux, approvò immediatamente la costruzione del monastero cistercense.



Grazie allo zelo di Bernardo, il monastero ricevette in breve cospicue donazioni che, combinate con il crescente numero di novizi che chiedevano di divenire monaci, consentirono all’abazia di Clairvaux di divenire un punto di riferimento in tutta la regione. Pochi anni dopo, alcuni monaci scelsero di fondare nuovi monasteri in tutta la Francia meridionale, dando il via a un’eccezionale proliferazione di nuovi conventi.

San Bernardo di Chiaravalle fu una figura di spicco della sua epoca ed entrò in conflitto con le principali personalità religiose e politiche del dodicesimo secolo. A livello di relazioni con gli altri ordini religiosi, fu estremamente critico verso i monaci di Cluny, rei di essersi allontanati dai dettami di morigeratezza e povertà dettati dalla Regola di San Benedetto. Nel 1140, Bernardo entrò in conflitto con il celebre filosofo Pietro Abelardo e riuscì a fargli abiurare alcune sue affermazioni considerate eretiche. Fu anche un grande sostenitore della seconda crociata: grazie alla sua abilità oratoria, il contingente destinato alla liberazione della Terrasanta venne rinforzato da diverse centinaia di cavalieri francesi, borgognoni e tedeschi.

San Bernardo di Chiaravalle morì a Clairvaux il 20 agosto del 1153. Al santo vennero attribuite numerose guarigioni miracolose. Dante Alighieri, nella sua Commedia, nomina San Bernardo di Chiaravalle nella parte finale del Paradiso: è il monaco cistercense che guida il poeta nell’ultimo tratto del suo percorso di ascesa, fino a giungere a scorgere l’abbagliante luce della Salvezza.