Il 21 agosto la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto, 257º pontefice, vissuto tra il 1835 e il 1914. Giuseppe Melchiorre Sarto nacque il 2 giugno del 1835 nel piccolo borgo trevigiano di Riese. A quell’epoca, come tutto il Veneto, Riese apparteneva all’Impero Austro-Ungarico. La famiglia d’origine di Giuseppe era estremamente modesta: il padre Giovanni Battista era un povero fattore; la madre Margherita Sanson si divideva tra il lavoro nei campi e il mestiere di sarta.



Dopo un’infanzia divisa tra i campi al fianco dei genitori e la parrocchia, Giuseppe decise di intraprendere il cammino religioso. Nel 1850, grazie al suo talento innato per gli studi, riuscì a fare il suo ingresso nel prestigioso seminario di Padova. Nel 1858 venne ordinato sacerdote, assumendo l’incarico di vicario presso la piccola parrocchia di Tombolo, appartenente amministrativamente alla provincia di Padova, ma sottoposta al vescovo di Treviso. Pochi anni dopo, venne nominato arciprete di Salzano (Venezia) e nel 1875, grazie alle sue eccezionali doti pastorali, entrò a far parte del capitolo dei canonici della cattedrale di Treviso.



Lo zelo, la fede e l’abilità pastorale di Giuseppe Sarto fecero sì che lo stesso pontefice Leone XIII si interessasse a lui. Impressionato dalle sue doti, lo nominò vescovo di Mantova nel novembre del 1884. Il 15 giugno del 1896 venne nominato Patriarca di Venezia, ottenendo contestualmente la porpora cardinalizia. Questa nomina venne ferocemente osteggiata dal re d’Italia Umberto I. Il monarca italiano fece pressione sul pontefice asserendo spettasse a lui decidere chi fosse il Patriarca di Venezia, accusando inoltre l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe di aver appoggiato la nomina di Sarto. Dopo lunghi mesi di trattative, Umberto si rassegnò e Giuseppe Sarto poté finalmente prendere ufficialmente possesso della sua nuova diocesi.



Il 20 luglio del 1903, dopo oltre venticinque anni di pontificato, spirò l’anziano papa Leone XIII.
Giuseppe Sarto partecipò al conclave come cardinale. Il conclave si aprì il 1º agosto: nonostante il favorito per la successione fosse considerato il cardinale Mariano Rampolla, Segretario di Stato vaticano, il veto imposto dall’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe – secondo un’antica prerogativa per cui i sovrani cattolici potevano bloccare le candidature non gradite – fece sì che i porporati orientassero la loro scelta sul Patriarca di Venezia. Il nuovo pontefice scelse il nome di Pio X.

Dato che non aveva nessun tipo di esperienza di vita curiale scelse di circondarsi di alcuni validi collaboratori, da lui stesso selezionati negli ambienti della Santa Sede. Una delle prime decisioni prese dal nuovo pontefice riguardò proprio quella che fu la ragione della sua ascesa al soglio papale: vieto ufficialmente il diritto di veto da parte dei sovrani europei.  Pio X durante il suo pontificato lottò strenuamente contro il cosiddetto modernismo: il pontefice cercava di contenere le spinte verso il materialismo e l’ateismo che stavano sconvolgendo la società europea agli inizi del Novecento. Pose anche fine alla linea del “non expedit”, secondo cui i cattolici non potevano partecipare alla vita pubblica del Regno d’Italia, reo di aver posto fine all’indipendenza dello Stato Pontificio con l’annessione di Roma ai domini sabaudi. Inoltre, lottò duramente contro la massoneria, a cui appartenevano in quegli anni i vertici della repubblica francese e portoghese.

Il 21 agosto del 1914, a causa di un problema cardiaco, papa Pio X si spense. Venne beatificato il 3 giugno del 1951; fu fatto santo il 29 maggio del 1954 da Pio XII. Il suo paese natale assunse nel 1952 la denominazione di Riese Pio X in suo onore.