Il bus precipitato dal viadotto in Irpinia lo scorso 28 luglio aveva perso il sistema di trasmissione che di conseguenza aveva danneggiato l’impianto frenante del bus stesso. In pratica, aveva i freni rotti (avrebbero funzionato solo su una ruota): ecco perché il mezzo, nonostante la segnaletica ben visibile si era schiantato a tutta velocità contro le macchine ferme in coda sul viadotto finendo poi di sotto. Una strage che come si ricorderà aveva ucciso 39 persone tra cui diversi bambini. Sono questi i primi risultati dell’incidente probatorio e a dire queste cose è stato l’avvocato Pianese perito della famiglia Del Giudice: nell’incidente sono morte tre persone appartenenti alla famiglia. Il sistema di trasmissione del mezzo era stato ritrovato a circa un chilometro da dove poi è avvenuto l’incidente. L’avvocato ha spiegato che il mezzo aveva anche un sistema frenante meccanico che però ha funzionato su una ruota sola: “Questo potrebbe aver determinato anche una traiettoria irregolare del bus sulla discesa di Monteforte”. Il bus era stato revisionato di recente, ma aveva su di sé ben 800mila chilometri: evidentemente non era più in grado di viaggiare.