Ci sono ancora sette mesi di tempo per risolvere il caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da casa lo scorso 13 gennaio 2012. Non sono pochi, ma visto che in un anno e mezzo circa non si è risolto nulla, sembra difficile che nei prossimi sette mesi si riesca invece a farlo. Il suo caso dunque fra sette mesi sarà archiviato con un nulla di fatto, come vogliono le disposizioni che riguardano avvenimenti analoghi. Il 17 ottobre per cominciare scadono i termini delle indagini preliminari: la procura ha già fatto sapere che chiederà una proroga di sei mesi che sicuramente verrà concessa. Poi allo scadere di questi mesi si dovrà decidere se rinviare a giudizio il marito, unico sospettato del caso, indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Come si sa il problema maggiore a monte di tutte queste indagini è che del cadavere della donna non esiste ancora nessuna traccia, nonostante lo si sia cercato praticamente in ogni posto: mancando il ritrovamento del corpo nonostante i sospetti che gravano sul marito di aver ucciso la moglie perché aveva scoperto la sua relazione con un’altra donna, è difficile dimostrare che l’uomo ne sia l’assassino.