Il Corriere della Sera ancora in sciopero. Il quotidiano non uscirà domani in edicola, mentre l’edizione online non verrà aggiornata. Lo fa sapere oggi il Comitato di redazione attraverso un comunicato in cui si legge che, nonostante i continui appelli rivolti all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane affinché prendesse “iniziative concrete per rilanciare il giornale e l’intero gruppo Rcs”, finora “abbiamo sentito solo annunci. Nessuna decisione concreta di investimento. Nessuna decisione strategica, per esempio, sul mondo digitale”. Inoltre, nell’ultimo incontro con l’amministratore delegato avvenuto mercoledì 11 settembre, chiesto “proprio per discutere di come rispondere alla sfida dell’innovazione tecnologica”, il manager “si è presentato prospettando la vendita dell’intero immobile in cui hanno sede il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport”. I contorni dell’operazione, scrive ancora il Cdr, “non seguono alcuna logica economica. L’intenzione è vendere in blocco un immobile collocato nella zona più costosa di Milano (Garibaldi-Moscova-Solferino) al fondo americano Blackstone a un prezzo largamente inferiore ai valori potenziali, per poi riaffittarne una parte a prezzi di mercato, quindi altissimi”. In questo modo, quindi, l’azienda “otterrà il classico piatto di lenticchie per aver svenduto la sede storica di via Solferino 28, lo specchio di un’identità che ha oltre 100 anni di storia. E che costituisce, inoltre, una garanzia economica per tutti i lavoratori dell’azienda”. Il Cdr, oltre a chiedere di “bloccare l’operazione”, fa sapere che “un’altra via esiste e non può che passare da un vero piano industriale che si ponga come primo obiettivo l’aumento dei ricavi”.