Oggi si celebra la Beata Vergine Maria Addolorata o Madonna dei sette dolori. La figura dell’addolorata richiama il momento culminante della passione di Gesù, quando la Madonna, inginocchiata ai piedi della croce, vede suo figlio soffrire e poi spirare. L’introduzione di questa celebrazione nel calendario romano risale al 1814 e la si deve a Papa Pio VII; molte altre sono le celebrazioni mariane nel corso dell’anno, oltre al fatto che il mese di maggio è interamente dedicato alla Madonna. Nel martirologio romano la figura della madre di Gesù viene associata per antitesi a una novella Eva: così come a Eva e alla sua disobbedienza si deve la morte, alla Madonna e alla sua obbedienza si deve, invece, la vita. In particolare, il titolo Addolorata viene dato per via di sette momenti della vita di Maria – da qui deriva la definizione di Madonna dei sette dolori – descritti nei Vangeli: la profezia dell’anziano Simeone sul Bambino Gesù, la fuga in Egitto della Sacra famiglia, la perdita del Bambin Gesù nel Tempio, l’incontro di Maria e Gesù lungo la Via Crucis, Maria ai piedi della croce dove Gesù è crocifisso, Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto, Maria vede seppellire Gesù. Tra le tantissime celebrazioni mariane, probabilmente quella di oggi è quella più sentita perché è molto vicina al sentire umano, alla sofferenza della morte e al dolore che fa parte della vita umana fin dalla nascita. Il culto della Madonna Addolorata si diffuse in particolar modo a partire dalla fine dell’XI secolo; un’importante testimonianza inerente la diffusione del culto è rappresentata dalla preghiera latina “Stabat Mater”, attribuita a Jacopone da Todi: si tratta di una meditazione sulle sofferenze di Maria che è stata musicata diverse volte nei secoli successivi. Nel 1233 a Firenze nacque l’Ordine dei frati Servi di Maria, che si caratterizzava per la devozione alla Madonna, per la diffusione del culto dell’Addolorata e per il fatto di indossare l’abito nero in memoria dei dolori sopportati da Maria durante tutta la vita; quattro secoli dopo all’Ordine fu permesso di celebrare la messa votiva dei sette dolori. Alla fine del XVII secolo, Papa Innocenzo XII autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Pochi anni dopo, fu approvata la celebrazione dei sette dolori anche il venerdì prima della domenica delle palme e nel 1814 Papa Pio VII decise di estendere a tutta la Chiesa la festa liturgica della terza domenica di settembre.
La Beata Vergine Maria Addolorata è stata oggetto di innumerevoli raffigurazioni, che, generalmente, la ritraggono vestita di nero in segno di lutto per la perdita del figlio, con una o sette spade che le trafiggono il cuore. Altrimenti viene rappresentata come Pietà, il penultimo atto della Passione, la più celebre delle quali è la Pietà di Michelangelo, scultura conservata all’interno della Basilica di San Pietro a Roma.