Sorpresa, autentica sorpresa. Il Papa emerito, Benedetto XVI, ritiratosi a vita privata e monastica da diversi mesi, è tornato a celebrare una Messa pubblica. Non esattamente pubblica, nel senso che non era aperta a chiunque, ma riservata ai suoi ex allievi  che si trovano in questo periodo per un seminario estivo a Castel Gandolfo impegnati nel «Ratzinger Schuelerkreis»: Benedetto ha detto per loro la Messa nella Cappella del Governatorato in Vaticano. Erano circa cinquanta, come ha documentato radio Vaticana: Ratzinger ha concelebrato insieme  ai cardinali Koch e Schoenborn, gli arcivescovi Gaenswein e Adoukonou, l’ausiliare di Amburgo, Jaschke. Ma ciò che conta forse di più è che la voce del Papa emerito è stata sentita da tutti, trasmessa da Radio Vaticana. Una omelia, la sua, forte e ricca di riferimenti alle sue vicende personali: chi si trova ai primi posti, ha detto, nella chiesa e nel mondo, deve sapere di trovarsi in pericolo e un posto che sembra molto buono può riversai invece molto brutto. E ancora: “Cristo, il Figlio di Dio, scende per servire noi e questo fa l’essenza di Dio”. Dunque, “noi ci troviamo sulla via di Cristo, sulla giusta via se in sua vece e come lui proviamo a diventare persone che “scendono per entrare nella vera grandezza, nella grandezza di Dio che è la grandezza dell’amore”. L’altezza della Croce, ha detto, è l’altezza dell’amore di Dio, l’altezza della rinuncia di se stesso e la dedizione agli altri, ha aggiunto. Vogliamo pregare, ha concluso, che Dio ci doni di capire sempre di più e accettare con umiltà ciascuno a modo proprio il mesterò del’e’saltazione e dell’umiliazione.



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