Altri duecento militari saranno inviati nei prossimi giorni in Val di Susa per proteggere la sicurezza dei cantieri dell’alta velocità. E’ un chiaro segnale che anche il governo Letta non intende cedere di un millimetro sulla questione, nonostante le proteste e i tentativi di sabotaggio.
Tra l’altro in questi giorni è stato dato il via ai lavori della cosiddetta talpa che dovrà approntare il tunnel dove passerà la ferrovia, il punto nodale dell’intero progetto. E’ ovvio che questo fatto scatenerà ben presto le manifestazioni degli attivisti no tav e purtroppo anche delle frange più radicali.
La presenza di nuove forze militari è anzi un modo per scongiurare nuovi sabotaggi e attacchi. Proprio nei giorni scorsi si era assistito a un ritorno di fiamma della protesta più estrema e radicale con sabotaggi nei confronti di aziende che lavorano per il cantiere dell’alta velocità. Nel dettaglio, erano state incendiate tre betoniere della ditta Imprebeton appartenente alla Itinera. La decisione di mandare nuove truppe è stata presa stamane dal ministro dell’interno che ha partecipato a una riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza insieme ai vertici di polizia e intelligence. La situazione, si legge in un comunicato, è tale che si rende necessario l’invio di nuove forze.