Prosegue il botta e risposta tra Vittorio Feltri e Fiorello dopo la videoparodia del discorso di Silvio Berlusconi realizzata dallo showman siciliano poco dopo quella originale. Il fondatore di Libero, Vittorio Feltri, aveva subito definito la parodia “una presa in giro di pessimo gusto”, con il Cavaliere “presentato come un fesso che reagiva con rabbia alla condanna della Cassazione a versare una montagna di denaro a Carlo De Benedetti”. Secondo l’ex direttore de Il Giornale, è “un’operazione disgustosa” sfottere “un uomo in procinto di scontare una pena definitiva, di abbandonare la politica attiva, il seggio senatoriale e a svenarsi finanziariamente”. Feltri aveva poi rincarato la dose, affermando che “quando Fiorello era schiavo della droga, pieno zeppo di cocaina, e rischiava di scomparire, nessuno di noi ha osato colpirlo alla schiena né al petto. Siamo stati zitti sperando che egli si riprendesse. Si è ripreso e ce ne rallegriamo. Ci aspettavamo che Fiorello si comportasse con Berlusconi come noi ci comportammo con lui. Con un minimo di stile”. Lo stesso concetto è stato poi ribadito in un videoeditoriale: “Quando egli era drogato, drogatissimo, pieno di cocaina che gli usciva dalle orecchi e rischiava di uscire definitivamente dalle scene, abbiamo evitato di sfotterlo: siamo stati zitti, non abbiamo parlato a nessuno del suo vizietto che lo aveva portato sul baratro perché a noi non piace inferire su chi è in disgrazia. Fiorello invece lo ha fatto nonostante avesse questi precedenti. La cosa non ci è piaciuta”. Fiorello ha pubblicato questo commento sul suo profilo Twitter: “Questo è Libero.it… Notizia scritta come se fosse successo oggi! A voi i commenti”. Tanti i messaggi di solidarietà nei suoi confronti e di indignazione verso le dichiarazioni di Feltri. Fiorello scrive ancora: “Incredibile la stampa di destra mi attacca, quella di sinistra non mi difende (a parte il Fatto)”. “Grazie a tutti”, aggiunge rivolto ai suoi fan, per poi concludere: “La cosa che mi fa più male comunque è il silenzio dei colleghi. E con questo chiudo e ci vediamo a Edicolafiore domattina!”.