In viaggio sempre per l’Italia, dal Piemonte alla Puglia, dalla Sicilia al Trentino. E tutto nel giro di un weekend. A Bari c’è la Fiera del Levante, con un momento di riflessione su turismo ed enogastronomia, voluto dalla Cisl. Arrivi al mattino e riparti la sera, in direzione Catania, con scalo a Roma (ma quant’è difficile girare l’Italia!). Il tempo in aereo ha il piacere di un libro da sfogliare sul proprio iPad, mentre lo scalo a Roma, all’ora di cena, in aeroporto, ti offre il bistrot delle cantine Ferrari: un vitello tonnato e un bicchiere di Brut Perlè (e si fa fatica a trovare posto, segno che la qualità vince sempre). Alle 11 di sera a Catania, intorno all’aeroporto, sembra esserci il coprifuoco: bar chiusi, pochissima gente in giro. L’autista che ci porta a Ragusa ci invita a rassegnarci: non ci sono autogrill aperti, anzi, quelli annunciati, in alcuni casi, non esistono proprio: sono in costruzione da sempre… Però che gentili i signori di quella pizzeria che hanno riacceso il forno con gli scarti delle mandorle, a mezzanotte, per farci felici. Il giorno dopo Ragusa ci appare in tutta la sua bellezza barocca, tra le contraddizioni dei quartieri poveri e il viale intorno alla cattedrale che pullula di gente e locali invitanti.



Vicino all’ospedale entriamo nella pasticceria Caffè Sicilia (viale Sicilia, 12 – tel.0932682160), di Maurizio e Agata, due volitivi che hanno creato un gioiello: a mezzodì il lunch a buffet costa appena 5 euro. E non ci sembra vero. Spaziali gli arancini con spada e pistacchio e i cannoli fragranti. Arriva un temporale, ma in questo locale chi vuole fumare ha una sala tutta per sé. Quanto sono avanti, mi vien da pensare mentre osservo le rifiniture di questo locale, che compie i 50 anni e che, scopro dai miei tweet, è conosciutissimo in tutta Italia. Clamoroso, però, sarà visitare l’Antico Convento (viale Margherita,41 – tel. 0932686750) a Ragusa Ibla, nel maestoso parco Ibleo. Si tratta di un convento cappuccino del XVi secolo, che la Curia ha permesso di ristrutturare, per fare una scuola di formazione dedicata al gusto. Ma c’è anche un ristorante aperto al pubblico, seguito dal grande Enzo Scrofani e dal cuoco superbo Peppe Barone. Le camere sono ricavate in quelle che erano le cellette dei frati. Colpisce il silenzio, la pace, ancor più nel parco e nell’orto che profuma intensamente di mandarini. E’ uno dei posti più belli che abbia mai visto. Ed ho pure mangiato divinamente (nomen omen). Venerdì scorso a Ragusa è stato inaugurato il Girolio 2013, una tour organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’olio con 16 tappe a scoprire l’Italia (girolio.cittadellolio.it). Al convegno inaugurale mi han chiesto com’è possibile vivere l’Expo ed io gli ho risposto che l’Expo lo stanno già facendo, con iniziative come queste, senza aspettare fantomatiche organizzazioni che non arriveranno mai. Solo l’iniziativa crea fatti, ma ci vuole qualcuno che li riconosca e che li inserisca in una prospettiva, in una visione per il nostro Paese.



M’è dispiaciuto lasciare Ragusa al mattino presto, ma quando sono sbarcato a Milano e con l’auto ho raggiunto Isera, in Vallagarina, mi sono sentito a casa. Bè qui c’è la Casa del Vino (Piazza S.Vincenzo, 1 – tel. 0464486057), per intenderci, tappa gloriosa del Golosario, e da quest’anno ha anche otto camere che danno sulla valle dei vigneti di marzemino, tutti all’attenzione del concorso sulla Vigna Eccellente che qui si celebra da 13 anni. Un altro luogo magnifico, non solo per il vino, ma anche per la cucina e per la colazione spettacolare. E per quella mattina a camminare tra i vigneti, assaggiando l’uva e guardando la bellezza di questa Italia, che poi sui giornali viene ridotta allo spauracchio dell’Iva, dello spread, dell’Imu, dei partiti che non stanno insieme. Ma lo sapranno i partiti che questo paese cerca un regista per spiccare il volo? E dove si trova un regista, se anziché fare quello che deve fare si occupa ora di asfalti, ora di vivere alla giornata. Nessuno, a priori, ha ricette, ma una domanda merita farsela: cosa c’entra l’aumento dell’Iva col rilancio del turismo o dell’enogastronomia. Serve a una prospettiva di crescita? Oppure l’unica prospettiva è tirare a campare, mettendo pezze su pezze? Signor Letta se lo ricorda quello che disse alcuni mesi or sono? L’Italia deve fare l’Italia. Ma voi che state facendo?



 

(I cannoli della pasticceria Caffè Sicilia)

Leggi anche

GOLOSARIA/ Tre giorni a Padova per gustare il veneto: dai vongolari di Chioggia alla pizza gourmetGOLOSARIA/ Quel Monferrato in festa tra business e gustoPranzo di Natale/ I 10 tipi di verdure e quel pensiero (laico) che ci lega all'origine della Festa