Papa Francesco stupisce ancora, e “fa impazzire” il suo servizio di sicurezza. Oggi, poco prima della consueta udienza generale del mercoledì con i pellegrini in piazza San Pietro a Roma, il Santo Padre ha attraversato la folla a bordo della jeep bianca, fermandosi molte volte. Durante una di queste soste, ha afferrato una bibita offertagli da un fedele, ha sistemato la cannuccia e l’ha assaggiata più di una volta commentando – a quanto si intuisce dal labiale – che fosse molto buona e ringraziando il fedele che gliela aveva offerta. Un gesto immortalato dalle telecamere e dalle macchine fotografiche che ha fatto impallidire gli addetti alla sicurezza, che certamente hanno pensato al pericolo corso dal pontefice, sempre al centro del mirino (ultime in ordine di tempo le dichiarazioni del teologo austriaco Zulehner che ha ammonito sul pericolo che corre la vita del Papa) Poi, una volta presa la parola, il Pontefice ha proseguito la catechesi sulla Chiesa: noi, ha spiegato, diciamo “Credo la Chiesa, una”, quindi professiamo cioè che la Chiesa è unica e questa Chiesa è in se stessa unità. Però, se guardiamo alla Chiesa Cattolica nel mondo, “scopriamo che essa comprende quasi 3.000 diocesi sparse in tutti i Continenti: tante lingue, tante culture”. Insomma, “la Chiesa è sparsa in tutto il mondo, eppure le migliaia di comunità cattoliche formano un’unità. Come può avvenire questo?”. Una risposta, ha detto Papa Francesco, la troviamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che afferma: la Chiesa Cattolica sparsa nel mondo “ha una sola fede, una sola vita sacramentale, un’unica successione apostolica, una comune speranza, la stessa carità”. “Unità nella fede, nella speranza, nella carità, unità nei Sacramenti, nel Ministero: sono come pilastri che sorreggono e tengono insieme l’unico grande edificio della Chiesa”, ha aggiunto Jorge Bergoglio. “Dovunque andiamo, anche nella più piccola parrocchia, nell’angolo più sperduto di questa terra, c’è l’unica Chiesa; noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo tra fratelli e sorelle. E questo è un grande dono di Dio. La Chiesa è una sola per tutti. Non c’è una Chiesa per gli Europei, una per gli Africani, una per gli Americani, una per gli Asiatici, una per chi vive in Oceania, no è la stessa ovunque. E’ come in una famiglia: si può essere lontani, sparsi per il mondo, ma i legami profondi che uniscono tutti i membri della famiglia rimangono saldi qualunque sia la distanza”.