Salvatore Parolisi, condannato in primo grado all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la moglie, Melania Rea, ha preso la parola nel corso dell’udienza del processo d’appello in cui il pm e la parte civile hanno chiesto conferma della prima sentenza. Il marito della vittima ha raccontato che sì, la tradiva, come è emerso nel corso del procedimento in primo grado, ma che l’amava. Poi, ha ribaditola sua innocenza. A raccontare quanto è stato affermato dall’imputato è stato Michele, fratello di Melania. «Per la prima volta ha indirizzato il suo sguardo verso di noi, dopo due anni non so come ha fatto. Il tutto per ringraziarci del fatto che noi facciamo tutto per la bambina», ha aggiunto, riferendosi al fatto che la figlia di Parolisi e Melania è stata affidata ai nonni. Anche il padre della donna ha conversato con i cronisti, usando parole durissime per il genero e definendolo indifendibile. Walter Biscotti, legale di Parolisi, ha spiegato di aver dimostrato, con la documentazioni relativa agli orari, alle celle telefoniche e alla testimonianze, che il suo assistito non può aver compiuto l’omicidio né alcun depistaggio Ha fatto, dunque, presente che, in sostanza, non era presente sul luogo dell’omicidio, né esiste alcun elemento che possa ricondurre a lui. Pare che la sentenza potrebbe arrivare già entro il 30 settembre.