Il 27 settembre si celebra San Vincenzo de’ Paoli, o Vincent de Paul, nato il 24 aprile 1581 a Pouy, un piccolo borgo situato tra le note Landes dell’Acquitania francese. Vincenzo trascorse la sua infanzia aiutando i genitori e la sua numerosa famiglia finché il padre non lo iscrisse all’Ecole des Cordeliers sperando che quel figlio, tanto prodigo per il bene della propria famiglia, potesse un giorno contribuire al ristretto reddito familiare. L’Ecole fu per lui un trampolino di lancio poiché eccelleva in tutte le discipline e non mancava di aiutare i compagni quando ne avevano necessità. Dopo tre lunghi anni passati a studiare grammatica, latino e scienze Vincenzo sentì il desiderio di diventare sacerdote. Seppur giovanissimo, in quanto aveva solo sedici anni, Vincenzo ricevette subito la tonsura e indossò la tonaca che ufficializzò la sua vocazione. Successivamente, dopo aver servito come cappellano di Margherita di Valois e aver stretto amicizia con il noto Francesco de Sales, Vincenzo de’ Paoli forma due importantissime congregazioni: la prima nel 1623 denominata “Compagnia delle Dame della Carità” e la seconda nel 1625 denominata “Congregazione della missione” il cui scopo principale era quello di occuparsi dei più bisognosi e dei contadini. I membri di questo gruppo furono in seguito denominati “lazzaristi”. La congregazione femminile, invece, venne in seguito rinominata “figlie o suore di San Vincenzo de’ Paoli” e nella sua sede di Clichy si occupava di sostenere i malati e tutti coloro che necessitavano di un supporto materiale e spirituale.Vincenzo de’ Paoli continuò a occuparsi della carità in prima persona tanto da attirare l’interesse dei reali di Francia che lo vollero a corte come consigliere. Egli, però, preferiva il servizio al popolo e si allontanò dalla corte dei Valois per aiutare le vittime delle guerre di religione. Ciononostante il Re Luigi XIII provò un sincero affetto per lui, tanto da volerlo accanto sino agli ultimi istanti della sua vita. A lui si deve la creazione nel 1657 dell’ospedale Salpêtrière, che ancora oggi fornisce assistenza a chi ne ha bisogno. Egli continuò a servire i più deboli fino alla sua morte avvenuta nel 1660, la beatificazione arrivò soltanto parecchi anni dopo nel 1729 per merito del Papa Benedetto XIII, mentre la canonizzazione venne ufficializzata nel 1737. Nella sua santa vita Vincenzo de’ Paoli introdusse alcune innovazioni che vengono tuttora rispettate in ambito ecclesiastico, come ad esempio il voto di stabilità che insieme a quello di povertà, castità e obbedienza prevedeva il completo e disinteressato servizio ai poveri e ai bisognosi. 



Egli introdusse, inoltre, l’assistenza domiciliare degli infermi, fino a quel momento sconosciuta in Europa, miglioro le condizioni di vita materiali e spirituali dei condannati alle galere e fu uno dei primi sostenitori della figura femminile all’interno degli ambienti sacri. Grazie alla sua congregazione molte donne che intrapresero la via sacra, non furono più costrette a restare chiuse all’interno dei monasteri ma poterono, al pari dei sacerdoti e monaci uomini, praticare del bene presso chi ne aveva bisogno: case, ospedali, congregazioni ed enti benefici.Tra le più importanti opere redatte dal santo abbiamo le “Regles Communes et des Offices” e “Lo statuto delle figlie della Carità”. Il culto di San Vincenzo de’ Paoli, oltre che in Francia, è molto noto anche in Italia: sparse per il paese vi sono, infatti, numerose chiese dedicate proprio al Santo. La più nota è la Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli all’Aventino, presso Roma ma vi sono ulteriori sedi presso Cagliari, Napoli, Torino e Bologna.

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