Il 29 settembre si celebra San Michele Arcangelo, insieme a Gabriele e Raffaele. L’arca,gelo Michele, il cui nome significa “Chi è come Dio?”, compare diverse volte nella Bibbia sempre nella sua veste di capo dell’esercito degli angeli che combattono contro il maligno rappresentato come un dragone. Egli è rappresentato con addosso un’armatura proprio per identificarlo combattente e vincitore nella perenne lotta del bene contro il male. Fin dall’antichità e con la diffusione del cristianesimo si moltiplicarono le chiese, le cappelle e i luoghi di culto dedicati a San Michele e la sua ricorrenza era festeggiata in diversi giorni dell’anno. Numerose sono anche le località che portano o il nome di Monte Sant’Angelo o Monte San Michele, da Nord a Sud, in Oriente e in Occidente. Il più famoso santuario dedicato a San Michele Arcangelo si trova nel Gargano; si narra che nel 490 sotto il pontificato di Papa Gelasio I un potente del Monte Gargano aveva perso il toro più prestigioso della sua mandria e l’aveva ritrovato in una grotta dove era impossibile entrare. Rendendosi conto che non poteva portarlo fuori decise di ucciderlo con una freccia, ma la freccia tornò indietro e ferì il signore a un occhio. Molto meravigliato di questo episodio il signore andò dal vescovo di Siponto, l’attuale Manfredonia, e raccontò la sua avventura. Furono celebrati tre giorni di preghiera e di digiuno al termine dei quali San Michele si manifestò nei pressi della grotta dichiarando di essere l’Arcangelo Michele che sta sempre insieme a Dio e chiese la dedica della grotta alla celebrazione della devozione cristiana. Il vescovo non volle accettare queste richieste perché in quella località era celebrato il culto pagano. Due anni dopo nel 492 Siponto era accerchiata dai barbari e dopo molte resistenze, distrutti dalle battaglie il vescovo e il popolo in preghiera videro nuovamente l’apparizione di San Michele Arcangelo che promise la vittoria; infatti si scatenò una tempesta di sabbia che mise in fuga i barbari. Il vescovo, però, non volle entrare nella grotta neanche questa volta. Poiché il vescovo non riusciva a capire il motivo di questo suo rifiuto decise di andare dal papa Gelasio I e questi gli disse di entrare nella grotta insieme agli altri vescovi della Puglia osservando prima un periodo di digiuno. Prima di entrare nella grotta apparve di nuovo l’Arcangelo Michele dicendo loro che non c’era più bisogno di nessuna funzione perché il luogo era diventato sacro con le sue apparizioni. Il vescovo si prodigò per la costruzione di una Chiesa dedicata a San Michele inaugurandola il 29 settembre del 493. La grotta non è mai stata consacrata dai vescovi ma è conosciuta nel mondo con il nome di “Celeste Basilica” divenendo meta nei secoli di pellegrinaggi cristiani insieme alle famose località come Gerusalemme, Roma, Loreto. 



In questo luogo sacro arrivarono papi e re e sul frontale della chiesa si può leggere che questa è la casa di Dio e la porta del cielo. Sia in chiesa che nella grotta si possono ammirare molteplici opere d’arte ma la più imponente è la statua di S. Michele realizzata in marmo bianco. La sua festa che ricorre il 29 settembre è celebrata in moltissime località dove si svolgono in suo onore fiere, sagre e processioni. Particolare rilievo assumono i festeggiamenti nella cittadina di Monte Sant’Angelo dove si intrecciano manifestazioni civili e religiose come il corteo storico delle apparizioni, concerti di musica classica e leggera, celebrazioni eucaristiche e la processione della “Sacra Spada” di San Michele Arcangelo.

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