Si apre oggi a Firenze il nuovo processo per l’omicidio di Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese uccisa a Perugia nella notte del primo novembre 2007. Tornano quindi alla sbarra Raffaele Sollecito e Amanda Knox, inizialmente condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere ma poi assolti in Appello dai giudici di Perugia. Tale assoluzione venne successivamente annullata dalla Cassazione che ha disposto il nuovo procedimento di Firenze. “Le affermazioni della Cassazione sono degli errori – ha detto il padre dell’imputato, Francesco Sollecito, entrando oggi in Aula –  perché i giudici non hanno avuto completo accesso alle carte. Più noi approfondiamo più emergono elementi che dimostrano la totale estraneità di Raffaele”. Come già annunciato nei giorni scorsi, il ragazzo non sarà presente in aula per la prima udienza, come anche Amanda Knox che da Seattle ha più volte fatto sapere di non avere alcuna intenzione di tornare in Italia: “Non tornerò anche perché la mia presenza è sempre stata elemento di distrazione in aula. Ogni singolo movimento che facevo, ogni espressione del mio volto era analizzata e distraeva dalla presentazione e dall’analisi delle prove”, ha detto la ragazza. “E’ incredibile – ha poi aggiunto nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione fiorentina del Corriere della Sera – quante volte si è parlato di ciò che indossavo, di come mi acconciavo i capelli o se sorridessi o no ai miei genitori rispetto alle prove del caso. Non tornerò per evitare quel circo”.



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