In una società come la nostra dove la ricchezza e l’emulazione dei personaggi del mondo dello spettacolo sono sempre più la norma, spiccano le posizioni di due genitori. Le cronache recenti infatti riportano parole di due persone diverse per appartenenza sociale e anche di nazionalità, ma che sembrano aprire uno squarcio in un modo di educare, anzi non educare, i figli che va per la maggiore. Il primo caso è quello dell’ex fotomodello, oggi attore e anche regista, Walter Nudo: ai miei figli non lascerò soldi, ha detto. Aggiungendo: “Meglio ricevere in eredità cinque milioni di euro o un modo pieno di vivere?”. Il secondo caso è quello di una mamma americana che ha scritto una lettera alla figlia dopo l’esibizione televisiva della cantante Miley Cyrus, una esibizione così sessualmente esplicita che ha lasciato interdetti anche i colleghi dell’ex stellina dei programmi della Disney. Ha detto la signora Kim Keller: ti impedirò di diventare come lei perché ti voglio bene e perché tu impari a rispettare te stessa.



Secondo il sociologo e scrittore Francesco Alberoni, contattato da ilsussidiario.net, stupisce la posizione di quella madre, “in un mondo dove quasi tutte le mamme sono pronte a far la fila al Grande Fratello perché le loro figlie vi possano prendere parte, che considerano il corpo delle figlie un patrimonio da sfruttare”. I genitori, ha detto ancora, devono fare da filtro tra quanto arriva dall’esterno e il desiderio dei propri figli, altrimenti che genitori sono?



Professore, come giudica la decisione di non lasciare le proprie ricchezze ai figli? E’ una decisione estrema o ha davvero un valore educativo?
Ci sono stati casi di padri che hanno deciso di non lasciare il proprio patrimonio ai figli, preferendo dar vita a una fondazione a cui lasciare i propri soldi. Storicamente noi tendiamo a lasciare ai nostri figli le nostre ricchezze, di qualunque tipo siano, al fine di conservare la famiglia stessa, la dinastia a cui apparteniamo. La nostra tradizione ci dice che è giusto rafforzare la famiglia.

Dunque quello di Walter Nudo è un atteggiamento sbagliato?
Non necessariamente, anche se bisognerebbe conoscere la sua situazione particolare e familiare. Le faccio invece l’esempio di Pietro Barilla, il quale ebbe profondamente il desiderio che continuasse la dinastia familiare cominciata con suo nonno, proseguita col padre e quindi trasmessa ai figli. Tanto che poi i figli di Pietro si sono dedicati anche loro all’azienda. Ha fatto di tutto perché i figli continuassero in quel senso.



Come ha detto lei però non sempre è così.
E’ difficile, la maggior parte dei padri non ci riescono e si assiste a figli che divorano il patrimonio paterno. Uno che si ritrova molto denaro in mano è difficile che costruisca qualcosa di positivo a meno che non sia sotto la guida del padre, come è accaduto con i figli di Barilla. Altri, quando il padre muore, si vendono tutto. C’è sempre il problema in coloro che hanno denaro a indirizzare il figlio sulla strada della conservazione, dato che spesso i figli, proprio perché ricchi, conducono una vita debosciata. La ricchezza può trascinare in basso ogni cosa.

Dunque la ricchezza senza valori è una maledizione? 

Non solo i valori, direi anche senza una educazione, un indirizzo, senza un controllo, senza una scuola. E’ interessante il caso dell’attore Kirk Douglas che diceva: sono fortunato perché sono nato povero, convinto com’era che i soldi avrebbero fatto male al figlio. Invece Michael Douglas alla fine si è dimostrato attore più bravo del padre stesso. Sostanzialmente quando uno dice: non lascio i miei soldi ai miei figli, è perché è consapevole che i figli stanno venendo su male, perché deluso dai figli. Il denaro è responsabilità, non solo potere. Le famiglie imprenditoriali danno ai figli un certo tipo di educazione, mentre alcuni pensano che è meglio dar loro i soldi finché sono giovani così se li godono. Ma i soldi, anche il figlio se li deve meritare. Altrimenti davvero meglio fare una fondazione e lasciare i soldi a chi è meritevole e sa metterli a frutto. 

Il caso della mamma che vuole impedire alla figlia di diventare come Miley Cyrus invece come lo giudica? 
E’ abbastanza strano: la maggior parte delle madri oggi purché la figlia abbia successo farebbero qualunque cosa. Penso alle madri che fanno la fila fuori del Grande Fratello, il corpo della figlia è un patrimonio domestico da mettere a frutto, è questo lo spirito che le anima. Quella madre invece pensa che non ci sia solo questo. Un’artista come Madonna sembrava solo una scapestrata e invece è diventata attrice, cantante, un personaggio. Il pericolo è che le ragazze la imitino in modo squallido, fermandosi agli aspetti più superficiali o esteriori. Il rischio è che una figlia prenda solo la parte più squallida e appariscente di un personaggio. 

Ci si ferma alle apparenze, siamo colpiti dalle trasgressioni più o meno vere. 
Quando io come modello prendo una persona, devo prenderla nella sua interezza. La gente invece si limita alle qualità superficiali, gli aspetti più grossolani. 

E’ dunque giusto che i genitori facciano da filtro a tutti gli stimoli che la società di oggi offre ai giovani?
Certamente, altrimenti che genitori sarebbero? Filtro, educazione, mostrare loro dei modelli autentici da seguire, insegnare loro a paragonare quello che vedono alla televisione con la vita reale. Indicare una disciplina, una direzione, a impegnarsi. Senza sforzo non si ottiene nulla di positivo.