Gesù, ha detto Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta, ci mostra il rapporto fra Lui e la Chiesa come nozze: “Penso che questo proprio sia il motivo più profondo perché la Chiesa custodisce tanto il Sacramento del matrimonio e lo chiama Sacramento grande – ha spiegato il Santo Padre – perché è proprio l’immagine dell’unione di Cristo con la Chiesa”. Il cristiano dovrebbe quindi vivere in queste nozze innanzitutto con “la gioia, perché c’è una grande festa”: “Il cristiano è fondamentalmente gioioso – ha detto Jorge Bergoglio – . E per questo alla fine del Vangelo, quando portano il vino, quando parla del vino, mi fa pensare alle nozze di Cana: e per questo Gesù ha fatto quel miracolo; per questo la Madonna, quando si è accorta che non c’era più vino, ma se non c’è vino non c’è festa… Immaginiamo finire quelle nozze, bevendo il tè o il succo: non va… è festa e la Madonna chiede il miracolo. E così è la vita cristiana. La vita cristiana ha questo atteggiamento gioioso, gioioso di cuore”. Il Papa ha poi aggiunto che “soltanto Dio ci chiede una cosa per entrare in questa festa: la totalità. Lo Sposo è il più importante; lo Sposo riempie tutto! E questo ci porta alla prima Lettura, che ci parla tanto fortemente della totalità di Gesù, primogenito di tutta la creazione. In Lui furono create tutte le cose, per mezzo di Lui sono state create e in vista di Lui. Tutto! Lui è il centro, proprio tutto!”. E’ proprio questo il secondo atteggiamento cristiano, cioè “riconoscere Gesù come il tutto, il centro, la totalità. Ma sempre avremo la tentazione di buttare questa novità del Vangelo, questo vino nuovo in atteggiamenti vecchi… E’ il peccato, tutti siamo peccatori. Ma riconoscerlo: ‘Questo è un peccato’. Non dire questo va con questo. No! Gli otri vecchi non possono portare il vino nuovo. E’ la novità del Vangelo. Gesù è lo sposo, lo sposo che sposa la Chiesa, lo sposo che ama la Chiesa, che dà la sua vita per la Chiesa. E Gesù fa questa festa di nozze! Gesù ci chiede a noi la gioia della festa, la gioia di essere cristiani. E ci chiede pure la totalità: è tutto Lui. E se noi abbiamo qualcosa che non è di Lui, pentirsi, chiedere perdono e andare avanti. Che il Signore ci dia, a tutti noi, la grazia di avere sempre questa gioia, come se andassimo a nozze. E anche avere questa fedeltà che è l’unico sposo è il Signore”.



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