Il tribunale dei minori di Palermo ha deciso di affidare un minore, di età ancora sconosciuta, a una coppia gay formata da due uomini. Lo ha fatto sapere il Comune del capoluogo siciliano. L’ultimo precedente risale al novembre scorso, quando la stessa decisione era stata presa dal tribunale di Bologna: anche in quel caso una bambina di tre anni venne affidata a una coppia omosessuale composta da due uomini, scatenando diverse polemiche: “In assenza di certezze scientifiche o dati di esperienza – scriveva il collegio del tribunale dei Minorenni di Bologna – costituisce mero pregiudizio la convinzione che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale, soprattutto in relazione a un istituto di carattere strettamente temporaneo come quello dell’affidamento consensuale”. Esattamente un anno fa, invece, confermando l’affidamento esclusivo di un bimbo a una donna che conviveva con un’altra donna, i giudici della Cassazione avevano detto che un minore può crescere bene anche in una famiglia con genitori dello stesso sesso. Era stato inoltre deciso che, alla base del ricorso del padre respinto dai giudici, non erano “poste certezze scientifiche o dati di esperienza”, ma solo “il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”.